Novembre 30, 2021

Ipoacusia alte frequenze: ne soffre un anziano su due

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L’ipoacusia alle alte frequenze indica una perdita dell’udito che comporta serie difficoltà nel sentire i suoni con una frequenza che va dai 2000 Hertz in su, ossia ai toni acuti. È tipicamente l’ipoacusia che riguarda le persone anziane, altrimenti detta presbiacusia

 

Si stima che circa il 50% degli over 75 abbia un calo dell’udito di questo tipo, con più probabilità tra gli uomini che le donne. Ma quali sono i segnali, quali le cause e come si tratta l’ipoacusia alle alte frequenze? Vediamolo in questo articolo. 

 

Sintomi dell’ipoacusia alle alte frequenze

 

Il soggetto che inizia a sperimentare difficoltà uditive alle alte frequenze se ne accorge per il manifestarsi di alcuni chiari sintomi

 

  • nota maggiori difficoltà a comprendere le voci femminili e quella dei bambini, che infatti hanno frequenze più acute
  • si accorge di non cogliere la differenza tra consonanti quali “S”,“F” e “Z” 
  • ha difficoltà ad ascoltare conversazioni tra più persone, soprattutto in contesti affollati o con rumori in sottofondo
  • può avvertire ripetutamente un fischio all’orecchio (acufene)
  • in generale avverte i suoni in modo più basso rispetto al normale. 

 

Quando si presentano questi sintomi si tende troppo spesso ad ignorarli e a non prestargli la giusta attenzione. Rimandare il problema, però, porta inevitabilmente al peggioramento dell’ipoacusia, anche in modo irreversibile.

 

Per questo è molto importante non sottovalutare i primi segnali di un abbassamento dell’udito e sottoporsi quanto prima ad un controllo uditivo professionale e specializzato. Sarà poi compito dello specialista diagnosticare l’effettiva presenza di un’ipoacusia alle alte frequenze e suggerire la terapia più indicata.  

 

Cause dell’ipoacusia alle alte frequenze 

 

La difficoltà di udire le alte frequenze è ascrivibile alle cause dell’ipoacusia in generale, o ancor meglio a quelle della presbiacusia.

 

La causa principale è dunque da rintracciare nell’invecchiamento che comporta il deterioramento fisiologico dell’apparato uditivo dovuto alla perdita di elasticità della coclea, all’ispessimento della membrana del timpano e al deterioramento delle cellule ciliate (le cellule responsabili di trasmettere sotto forma di impulso elettrico i suoni dall’orecchio al cervello).

 

Nella presbiacusia sono proprio queste cellule che vengono maggiormente interessate. Il loro impoverimento infatti comincia in maniera tipica da quelle che traducono i toni acuti (frequenze alte), lasciando più o meno intatte le cellule deputate invece alla trasmissione dei toni gravi (frequenze basse). 

 

Questo processo non avviene dall’oggi all’indomani, ma si verifica in maniera lenta e progressiva, tanto che si rischia di abituarsi a tale condizione e non sentire la necessità di porvi rimedio. 

 

Oltre all’invecchiamento sussistono anche altre cause e condizioni che accelerano questo processo fisiologico di deterioramento dell’udito. In primis l’esposizione prolungata al rumore che danneggia in modo diretto le cellule ciliate, ma anche comuni malattie che indeboliscono l’udito (tra cui ipertensione, diabete, arteriosclerosi, malattie della tiroide, ecc.), o l’assunzione di sostanze ototossiche contenute in alcuni farmaci, avvenuta anche anni prima dal manifestarsi della presbiacusia. 

 

La perdita di udito nell’anziano può infine avere anche origini genetiche: l’ipoacusia può infatti essere ereditaria e viene trasmessa da numerosi geni. Per un approfondimento leggi anche “Ipoacusia ereditaria: sviluppata una nuova terapia genica”. 

 

Come si tratta l’ipoacusia alle alte frequenze 

 

La presbiacusia generata dall’invecchiamento dell’apparato uditivo è irreversibile poiché le strutture che vengono a deteriorarsi, a differenza di altri tessuti del nostro organismo, non si rigenerano. La ricerca sulle cellule staminali in questo senso sta facendo molto ma allo stato attuale non esistono ancora terapie chirurgiche o farmaceutiche in grado di invertire il processo. 

 

Tuttavia, l’ipoacusia può essere contrastata dalla prevenzione e compensata dalla riabilitazione uditiva attraverso l’uso degli apparecchi acustici.

 

Per quanto riguarda la prevenzione è importante dire che, nel trattamento dell’ipoacusia nella terza età, una differenza sostanziale la fa la tempestività della diagnosi. Per tale motivo, lo ripetiamo, è essenziale sottoporsi a controlli periodici dell’udito, soprattutto passati i sessant’anni. Ai fini della prevenzione, per tutto l’arco della vita anche in giovane età, è essenziale utilizzare adeguate protezioni acustiche se si svolgono lavori in ambienti molto rumorosi, adottare uno stile di vita sano, ed evitare l’esposizione a suoni molto forti ad esempio quando si ascolta la musica. Inoltre è importante, quando si manifestano malattie dell’orecchio come l’otite, curarle in modo appropriato. 

 

In quanto alla riabilitazione uditiva, più il trattamento è precoce più si riesce a rallentare il processo di invecchiamento dell’udito. Gli apparecchi acustici più moderni sono in grado oggi di compensare la perdita in modo efficace e soddisfacente. Grazie al supporto del tecnico audioprotesista essi vanno regolati e adattati alle singole esigenze di ascolto. Ma il successo della riabilitazione dipende innanzitutto dalla volontà e dalla motivazione del singolo paziente. 

 

Se sospetti per te o un tuo caro una perdita dell’udito rivolgiti ad Acustica Trentina. Nei nostri centri presenti in tutto il territorio trentino hai a disposizione la migliore tecnologia in campo audioprotesico, personale esperto e qualificato e molti servizi a te dedicati. 

 

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