Novembre 15, 2020

Come cambia la vita con un apparecchio per udito

News

È ampiamente riconosciuto che l’utilizzo di un apparecchio per udito migliori numerosi aspetti della vita quotidiana di un ipoudente. In letteratura esistono molti studi che analizzano gli effetti positivi della riabilitazione, dal punto di vista cognitivo, psicologico e sociale, sui pazienti che utilizzano gli apparecchi. 

 

La condizione ipoacusica infatti, oltre a costituire uno stato patologico ed essere affrontato a livello medico, è una condizione che ha effetti sulla percezione di sé e degli altri, e che pertanto va affrontata anche nel suo aspetto psicologico e sociale.  

 

Difficoltà che si riscontrano prima di utilizzare un apparecchio per udito 

 

Alcuni studi sull’autopercezione delle persone che soffrono di una perdita di udito evidenziano come spesso al deficit uditivo sia associata una condizione di angoscia che si esprime in atteggiamenti di paura, ansia, depressione e nella scelta di uno stile di vita caratterizzato dall’isolamento

 

Altri sintomi tipici che accompagnano l’ipoacusia, soprattutto nel caso di persone anziane, riguarda lo stato di sofferenza e insoddisfazione dovuto principalmente alla difficoltà di comunicare con i propri familiari

 

Naturalmente, atteggiamenti di questo tipo dipendono molto dalla personalità dei singoli soggetti ipoudenti e vengono influenzati dalla qualità delle dinamiche e delle interazioni che si instaurano con il contesto sociale e familiare in cui si è inseriti. 

 

Come cambia la percezione di sé dopo l’utilizzo dell’apparecchio 

 

La scelta di intraprendere un percorso riabilitativo e terapeutico, attraverso l’utilizzo di un apparecchio per udito, comporta un cambiamento netto che migliora di gran lunga la qualità della vita. L’esito di questo processo, oltre che alle specifiche tecniche dell’apparecchio e del corretto supporto dell’audioprotesista, dipende fortemente dalla motivazione e dalla chiara volontà del paziente di lavorare su di sé.  

 

Quando tutti questi fattori funzionano, la riabilitazione ha successo e gradualmente i suoi effetti positivi hanno un impatto sulla percezione di sé: si acquisisce più sicurezza, si ritrova l’entusiasmo perduto, accompagnato anche dallo stupore di ritrovare non solo gli stimoli uditivi ma anche una nuova motivazione nell’affrontare la quotidianità, le relazioni sociali, le proprie passioni. Banalmente, anche tornare a sentire il respiro del proprio corpo porta con sé dei grandi benefici a livello soggettivo e psicologico.  

 

Come migliorano le relazioni con gli altri 

 

Sentire bene grazie all’apparecchio comporta anche un miglioramento qualitativo dei rapporti con le persone che ci stanno accanto nel mondo del lavoro, nella socialità, nella fruizione di attività di svago in compagnia e all’interno del nucleo familiare. 

 

Alcune testimonianze significative in tal senso sono quelle raccolte all’interno della “Ricerca-pilota su aspetti psicologici e sociali della comunicazione-relazione nelle persone con protesi per difficoltà uditive”, condotta nel 2007 dall’Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali (A.N.A.P.). Così si esprimono alcuni intervistati, nel descrivere la loro percezione in contesti interpersonali e professionali dopo la protesizzazione: 

 

in ufficio, in mezzo a tante persone che parlano, con i rumori delle stampanti dei computer, riesco ugualmente a parlare con i clienti al telefono” oppure “…sento se qualcuno mi chiama da lontano, capisco quello che mi dice”, e ancora “…con l’apparecchio vado al teatro, al cinema, posso ascoltare una conferenza e partecipare ad un seminario di studi”.

 

L’importante ruolo dell’audioprotesista

 

Uno dei fattori che determinano la buona riuscita della riabilitazione risiede nella figura dell’audioprotesista, e nella qualità del rapporto che egli riesce a stabilire con la persona ipoudente in tutto il suo percorso terapeutico. È infatti imprescindibile che l’audioprotesista mostri la sua disposizione all’ascolto, alla premura, alla comprensione per facilitare il processo di “adattamento” tecnico e di “aggiustamento”. Quando questo avviene, la sua figura viene percepita dal paziente come un interlocutore amico, disposto ad ascoltare ed empatizzare con le sue difficoltà e le sue ansie. 

 

È inoltre compito dell’audioprotesista personalizzare il proprio intervento con grande attenzione ai molteplici fattori coinvolti: motivazione del soggetto, potenzialità psicologiche che questi è in grado di mettere in campo a sostegno di una richiesta di aiuto per migliorare la qualità della propria vita, abitudini comportamentali, personalità, esigenze specifiche di ascolto e la ricerca di un dialogo con i familiari con cui il paziente condivide parte del suo percorso riabilitativo. 

 

Se senti la necessità di controllare lo stato del tuo udito o parlare con un nostro audioprotesista, non esitare a contattarci! Acustica Trentina è sempre al tuo fianco. 

X
-->