Ottobre 30, 2022

Ipoacusia e vertigini: quale nesso?

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Spesso si sente parlare di ipoacusia associata alle vertigini, ovvero il manifestarsi di una perdita dell’udito accompagnata anche da perdite dell’equilibrio. L’ipoacusia in realtà non causa in modo diretto le vertigini, ma essendo che udito ed equilibrio sono due funzioni che hanno sede nell’orecchio, quando avvengono delle disfunzioni a livello uditivo spesso si presentano anche problemi di equilibrio. Cerchiamo allora di capire perché.  

 

Perché ipoacusia e vertigini si manifestano insieme

 

L’organo dell’udito (la coclea) e quello dell’equilibrio (il labirinto vestibolare) sono contenuti in un unico scrigno osseo chiamato labirinto, il quale costituisce l’orecchio interno. La funzione uditiva, attraverso determinate strutture sensoriali, è strettamente connessa a quella vestibolare. Ne deriva quindi una forte correlazione in termini anche di disturbi che possono interessare entrambi i distretti labirintici, tra cui la perdita dell’udito e la sensazione di vertigini.

 

Ciò accadde sopratutto quando la perdita dell’udito è dovuta alla labirintite o all’otite, condizioni patologiche a carico proprio di quella parte dell’orecchio in cui ha sede anche l’organo da cui dipende l’equilibrio. Ne consegue che a causare le vertigini non è l’ipoacusia in sé ma l’infiammazione dell’orecchio interno. 

 

Altre cause delle vertigini

 

Oltre alle cause appena viste, le vertigini possono essere la manifestazione di altri disturbi, anche più seri quali: 

 

  1. Malattia di Ménière riconducibile ad un sovraccumulo di endolinfa nel labirinto membranoso dell’orecchio interno, che si manifesta tipicamente con vertigini ma anche con acufeni e senso di udito ovattato;  
  2.  Otite purulenta cronica o fistola labirintica che può svilupparsi da un’otite media acuta non completamente guarita o da un’ostruzione della tromba di Eustachio
  3. Cocleo-labirintopatia tossica, causata spesso da intossicazioni in organi interni (come fegato o reni), da malattie metaboliche come il diabete oppure da agenti esterni, in particolare da farmaci “ototossici” e metalli pesanti. I disturbi colpiscono entrambi i distretti uditivo e vestibolare; 
  4.  Neurinoma del nervo acustico-vestibolare, un tumore benigno che origina dalle cellule di questa guaina nervosa, o cellule di Schwann. Le fibre vestibolari in questo caso sono meno vulnerabili rispetto a quelle uditive.

 

Ad ogni modo, i sintomi di queste patologie, tra cui soprattutto vertigini e abbassamento dell’udito, sono inizialmente sono molto simili. Per una diagnosi del proprio disturbo è necessario consultare il proprio medico o uno specialista. 

 

Ipoacusia e vertigini negli anziani

 

Secondo uno studio americano, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, quando un soggetto anziano soffre di ipoacusia è molto probabile che riscontri anche difficoltà dell’equilibrio e in generale nel deambulare. 

 

Dei quasi 3 mila partecipanti allo studio (di età media di 79 anni) il 33% aveva un udito nella norma, il 40% presentava un’ipoacusia lieve, il 23% più moderata e il 4% più grave. Rispetto ai soggetti con udito nella norma, gli anziani con ipoacusia da lieve a grave hanno riportato una differenza significativa nelle prestazioni fisiche, manifestando difficoltà di deambulazione e di equilibrio. Lo studio ha evidenziato inoltre che più alto è il livello di ipoacusia più aumentano i disturbi dell’equilibrio. 

 

Per poter curare le vertigini è importante capirne la causa sottostante e intraprendere di conseguenza i trattamenti più indicati. Se stai sperimentando disturbi dell’udito e dell’equilibrio rivolgiti immediatamente al tuo medico di fiducia. Se desideri valutare la tua capacità uditiva, fai un test dell’udito approfondito e gratuito in una delle sedi di Acustica Trentina presenti in tutto il territorio provinciale. 

 

ATTENZIONE: le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo.  In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Tali informazioni non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti.

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