Agosto 26, 2021

Sindrome di Ménière: vertigini, acufeni e sordità

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La sindrome di Ménière è una malattia dell’orecchio interno caratterizzata da crisi vertiginose ricorrenti, acufeni, nausea e vomito, mancanza di equilibrio e sordità fluttuante.

 

Nei casi più seri, questa patologia porta ad un generale peggioramento dello stato di salute del paziente, arrivando anche a determinare una condizione di sordità totale.

 

Ad oggi non sono ancora del tutto note le cause specifiche di questa malattia e non esiste una cura per combatterla definitivamente. I soggetti affetti possono però contare su diversi trattamenti sintomatici che migliorano in modo significativo il loro stato di salute.

 

Possibili cause e conseguenze della sindrome di Ménière

 

I sintomi relativi alla malattia sono riconducibili in particolare ad un sovraccumulo di endolinfa nel labirinto membranoso dell’orecchio interno. 

Tale accumulo viene comunemente chiamato idrope endolinfatica e porta alla distensione delle strutture che contengono questa sostanza, ovvero l’apparato vestibolare e la coclea. La distensione di tali tessuti può determinare:

 

  • Danni alle cellule che compongono l’epitelio di labirinto e coclea;
  • Innalzamento della pressione interna dell’orecchio;
  • Alterazione della segnalazione nervosa tra orecchio interno e cervello.

 

Seppure l’origine specifica della sindrome ad oggi non sia stata ancora trovata, esistono alcune teorie in merito che ipotizzano che il problema possa essere legato a diverse cause. Tra queste riscontriamo:

 

  • Infezioni virali;
  • Anomalie vascolari;
  • Allergie;
  • Meccanismi autoimmuni;
  • Fattori genetici e familiarità;
  • Processo di ossificazione parziale dei canali dell’apparato vestibolare;
  • Alterazioni del contenuto ionico e salino dell’endolinfa.

 

Sintomi più comuni della malattia 

 

In una prima fase della sindrome, i sintomi si manifestano in maniera sporadica e possono durare da venti minuti fino ad un paio di ore, colpendo generalmente solo un orecchio. Il processo si ripete costantemente per alcuni giorni, dopodiché segue un periodo di assenza di dolore che ricomincia nuovamente dopo un paio di settimane. In questi primi episodi di manifestazione del dolore, possono comparire già le vertigini.

 

La fase avanzata è quella più pericolosa e riguarda i soggetti che sono affetti dalla sindrome di Ménière già da un paio d’anni. In questi casi il malessere risulta continuativo e può accadere che il paziente perda definitivamente l’udito, in maniera irreversibile.

 

Come si cura la sindrome di Ménière

 

Ad oggi non esiste una cura specifica per combattere in maniera definitiva la sindrome di Ménière ma ci sono comunque una serie di trattamenti rivolti al controllo e alla prevenzione dei suoi sintomi.

 

Durante la fase acuta possono essere utilizzati dei farmaci antiemetici, anticolinergici o benzodiazepine. Il farmaco più utilizzato solitamente è la Betaistina, associata a diuretici e a una dieta iposodica, ovvero con un apporto limitato di sodio. In questo modo, per circa l’80% dei casi, i sintomi vengono controllati senza particolari problemi.

 

Esistono situazioni in cui risulta necessario intervenire con iniezioni intratimpaniche di steroide o all’ablazione farmacologica del sistema vestibolare.

 

Nel caso in cui le precedenti terapie non diano i risultati sperati, si ricorre ad interventi chirurgici come la neurectomia vestibolare, cioè la sezione del nervo dell’equilibrio, o la labirintectomia chirurgica, ossia l’ablazione chirurgica del labirinto (organo dell’equilibrio).

 

Ai primi segni di malessere riconducibili alla sindrome di Ménière è importante rivolgersi immediatamente ad un medico specialista, in modo da prendere per tempo la malattia. 

 

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