Aprile 28, 2021

Ipoacusia lieve e uso delle mascherine: quale relazione?

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Chi negli ultimi mesi si è accorto con più evidenza dei segnali di un’ipoacusia lieve, ossia un abbassamento dell’udito di entità contenuta, questo accade soprattutto perché l’uso della mascherina ha reso più difficile gli scambi comunicativi, rendendo più palese il deficit uditivo. 

 

Tale circostanza, se vogliamo guardare il lato positivo, ha stimolato le persone che soffrono di un’ipoacusia lieve a preoccuparsi maggiormente del proprio udito, ricorrendo a screening e test audiometrici. In questo articolo proviamo a raccontarvi l’esperienza di Acustica Trentina nell’affrontare questo importante tema. 

 

La mascherina ha aumentato le difficoltà comunicative 

 

In questi mesi di pandemia, i nostri tecnici hanno riscontrato un aumento della consapevolezza sulla salute del proprio udito da parte di pazienti che lamentano difficoltà nel capire le conversazioni in situazioni quotidiane: al supermercato, nei negozi, in scambi comunicativi con amici e familiari. 

 

Questa sensibilità maggiore verso la cura dell’udito, associata alla situazione sanitaria eccezionale che stiamo vivendo, ha una spiegazione molto semplice: normalmente chi soffre di un’ipoacusia anche lieve senza saperlo fa affidamento ai movimenti labiali e alle espressioni facciali del proprio interlocutore per compensare la ridotta capacità di distinguere correttamente il parlato. 

 

L’obbligo di indossare la mascherina, ma anche l’uso di plexiglass, il distanziamento e in generale le barriere protettive, utili al contenimento del virus, sono diventate un problema concreto per la comunicazione di chi ha già anche solo un minimo deficit uditivo. 

 

Su questo tema leggi anche: “Non sentire bene durante il lockdown: le difficoltà di chi ci è passato”. 

 

La mascherina, in particolare, impedisce di compensare la comprensione del parlato in modo visivo attraverso la lettura del labiale e attutisce notevolmente il suono. Basti pensare che le normali mascherine chirurgiche possono diminuire di 4 dB il suono e le mascherine FFP2 addirittura di 12 dB. 

 

Trattamento più tempestivo dell’ipoacusia lieve

 

Volendo vedere però il risvolto positivo di questa situazione, possiamo dire che se una volta, senza mascherina e quindi con la lettura del labiale, chi aveva un problema uditivo lo trascurava e arrivava in uno dei nostri centri quando già la perdita era importante, ora invece possiamo intraprendere un percorso di riabilitazione uditiva in modo tempestivo e questo è un grande vantaggio per i nostri pazienti.

 

È noto infatti che trascurare una perdita uditiva significa trascurare anche altri aspetti fondamentali per la persona e per chi le sta accanto. Quando l’udito inizia a non funzionare più bene, il nostro cervello deve impiegare più energie per interpretare e dare un significato ai suoni, soprattutto durante le conversazioni con altre persone. Questo sforzo continuo genera un senso di affaticamento generale e di stress, ma non solo, va anche a discapito di altre funzioni cerebrali come la memoria e la cognizione.

 

Sul rapporto tra perdita dell’udito e declino cognitivo leggi qui il nostro approfondimento

 

Se pensi di avere un calo di udito non aspettare, rivolgiti ad un centro acustico per testare il livello della tua capacità uditiva.

Nei centri Acustica Trentina effettuiamo esami dell’udito gratuiti con tecnologie moderne e dottori audioprotesisti qualificati e costantemente aggiornati.

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