Settembre 16, 2020

Non sentire bene durante il lockdown: le difficoltà di chi ci è passato

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Non sentire bene rappresenta un serio ostacolo alle attività quotidiane di chi soffre di ipoacusia: non riuscire a interagire durante le conversazioni, incomprensioni con i familiari, isolamento e frustrazione. Tutte queste circostanze, per i soggetti ipoacusici che non usano gli apparecchi, si sono rivelate ancora più problematiche durante il periodo di lockdown. Per queste persone, oltre all’isolamento sociale, si è aggiunto così anche l’isolamento acustico. Un problema che ha riguardato verosimilmente 7 milioni di italiani

 

Per questo vogliamo raccontarti l’esperienza del signor Gianni che ha vissuto in prima persona queste difficoltà, per riflettere sull’importanza della riabilitazione acustica e dell’uso degli apparecchi. 

 

Signor Gianni, quando ha scoperto di non sentire bene? 

Circa 4-5 anni fa. Mia moglie si lamentava spesso del volume della Tv troppo alto e avevamo qualche incomprensione, soprattutto per telefono. Ma ho sempre pensato che fosse un eccesso di preoccupazione.

 

Quindi non ha mai sentito il bisogno di fare un controllo dell’udito? 

Sinceramente no. Ho sempre rimandato il momento

 

Prima dell’emergenza Covid, come passava le sue giornate? 

Sono in pensione da circa 15 anni; due o tre volta alla settimana vado al bar la mattina per fare colazione e incontro conoscenti di lunga data con cui mi soffermo a chiacchierare. Vado in edicola a prendere il giornale e ritorno a casa da Ada, mia moglie con cui trascorro il resto della giornata. Nel pomeriggio solitamente viene a trovarci nostra figlia con i suoi due figli, Martina e Gianluca, di 5 e 8 anni. 

 

Come ha vissuto il periodo di isolamento in casa durante i mesi del lockdown? 

Non benissimo direi. Io e mia moglie, nonostante i tanti affetti che ci circondano, ci siamo sentiti soli. La cosa che ricorderò di più di questo periodo è il silenzio con cui trascorrevano le giornate. 

 

Quali sono state le maggiori difficoltà legate al non sentire bene durante questo periodo? 

In primis, riuscire a sostenere le conversazioni per telefono. È stato davvero frustrante. Non capivo l’ultima parte delle frasi, non sentivo bene la voce dei miei nipotini… ma la cosa che mi è dispiaciuta di più è stata la preoccupazione di mia figlia. Molte sere era in ansia perchè non rispondevo al telefono e mandava un vicino a controllare se noi stessimo bene. Un altro problema che ho riscontrato, con chi veniva a portarci qualcosa a casa, è che parlando con la mascherina per me era praticamente impossibile riuscire a capire cosa dicesse. Sentivo solo una voce ovattata.

 

Qual era il suo stato d’animo e quando ha deciso di fare qualcosa per migliorare la sua situazione? 

Tutte queste spiacevoli situazioni mi hanno messo in agitazione. Passando molto tempo in casa solo con mia moglie, le incomprensioni dovute al mio deficit aumentavano di giorno in giorno. 

 

Cosa ha fatto dunque? Come ha risolto il suo problema? 

Ne ho parlato con mia figlia. E lei si è mossa subito a distanza per darmi supporto. Ne ha parlato con amici che avevano lo stesso nostro problema e ci hanno consigliato Acustica Trentina. Così li abbiamo contattati.   

 

E come è andata?  

Davvero bene. Anzi, mi pento di non averci pensato prima. Non nascondo che avevo qualche dubbio, ma ho trovato fin da subito piena disponibilità e competenza. Mi son sentito capito. Ho fatto alcuni controlli e i tecnici mi hanno spiegato per filo e per segno perchè non riesco a sentire bene. Adesso è già qualche mese che porto l’apparecchio

 

Cosa è cambiato per lei adesso? 

Mi sento più sicuro. Riesco a sentire anche i suoni più lontani, i rumori in casa che erano anni che non sentivo (come le lancette dell’orologio), non perdo più le chiamate di mia figlia ed è una gioia sentire bene la voce dei miei nipoti, sia dal vivo che per telefono. E soprattutto io e la mia adorata Anna abbiamo ritrovato un po’ di serenità.  

 

Non sottovalutare i primi segni di ipoacusia è il primo importante passo per affrontare e risolvere i problemi dell’udito. Molte altre persone, come il Signor Gianni, in questi mesi si sono trovate doppiamente isolate: lontane fisicamente dagli affetti più cari e impossibilitate a comunicare a distanza, in mancanza di un adeguato supporto acustico. 

 

Da Acustica Trentina ti aiutiamo a sentire bene…per vivere meglio.    

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