
Novembre 30, 2020
Sordità rinogena: cause, sintomi, diagnosi e terapie
La sordità rinogena è una riduzione della capacità uditiva che si verifica a seguito di un’infiammazione alle prime vie aeree, naso e gola, che si ripercuote sull’orecchio medio. Si verifica quindi principalmente in concomitanza di un’otite media. Vediamo di conoscere meglio le cause, i sintomi di questo disturbo e capire come può essere diagnosticato e trattato.
Relazione tra otite media e sordità rinogena
L’otite media secretiva è un processo infiammatorio dell’orecchio medio caratterizzato dalla presenza di un liquido, più o meno denso, che interferisce con il corretto funzionamento della tuba di Eustachio. Tale organo è responsabile del mantenimento tra la pressione interna ed esterna dell’orecchio medio e di proteggerlo dalle secrezioni nasofaringee. Quando la tuba di Eustachio però non riesce a drenare come dovrebbe, il liquido prodotto dall’infiammazione si accumula nell’orecchio medio causando un disturbo dell’udito.
Questo stato infiammatorio e il “versamento endotimpanico”, cioè l’accumulo di liquido nell’orecchio medio, dal punto di vista clinico è la causa della sordità rinogena, ovvero una lieve o media ipoacusia di tipo trasmissivo (quindi non legata ad alterazioni funzionali dell’orecchio interno) a carico di uno o di entrambe le orecchie. Non è del tutto corretto parlare di sordità poiché si tratta, nella maggioranza dei casi, di una riduzione transitoria e temporanea della capacità uditiva che è possibile recuperare attraverso un’adeguata terapia medica o chirurgica.
Sintomi e fattori di rischio
Tra i sintomi più comuni di questa patologia, oltre al calo dell’udito, si registra soprattutto una fastidiosa sensazione di udito ovattato. Altri sintomi che i pazienti lamentano possono includere acufeni, pressione all’orecchio, autofonia, vertigini, dolore, crepitio auricolare durante la deglutizione.
L’otite media secretiva colpisce più frequentemente anziani e soggetti in età pediatrica. Rappresenta, infatti, la prima causa di ipoacusia nell’infanzia, tuttavia è un disturbo che può manifestarsi a qualunque età.
I fattori di rischio collegati all’otite media secretiva, che è causa della cosiddetta sordità rinogena, sono molteplici: in primis le infezioni delle vie aeree superiori, ma anche la stagionalità, i fattori genetici, l’ipertrofia adenoidea per quanto riguarda i bambini, l’insufficienza dei muscoli peristafilini (della tuba di Eustachio), l’età pediatrica, l’invecchiamento; e poi ancora la propensione alle allergie e i deficit immunitari locali e sistemici.
Diagnosi e terapie per la sordità rinogena
La diagnosi dell’ipoacusia rinogena avviene attraverso una visita specialistica audiologica o attraverso una visita otorinolaringoiatrica, in cui vengono prima raccolte le informazioni da parte del paziente per delineare una valutazione anamnestica e poi, a seconda della valutazione dello specialista, attraverso esami strumentali quali:
- audiometrico che consente di monitorare l’andamento della funzione uditiva;
- timpanometrico per misurare la pressione a livello della camera media dell’orecchio;
- rinofaringeo per escludere la presenza di neoplasie benigne o maligne;
- otoscopico per avere una visione diretta dello stato del condotto uditivo;
- impedenzometrico per valutare l’elasticità della membrana timpanica ed il grado di movimento degli ossicini interni (martello, incudine e staffa).
Per quanto riguarda il trattamento dell’ipoacusia rinogena esistono vari approcci terapeutici, legati strettamente alla causa scatenante. Ad ogni modo, lo scopo delle varie terapie è quello di riportare a una condizione di normalità la ventilazione dell’orecchio medio e la vibrazione della membrana del timpano. A questo scopo, le terapie più comuni sono:
- terapia termale: inalazioni, vaporizzazioni e insufflazione tubo-timpaniche di acque sulfuree sono capaci di ripristinare la normale pervietà tubarica e favorire il deflusso delle secrezione accumulate;
- terapia aerosolica: a base di farmaci cortisonici e fluidificanti.
- terapia chirurgica: a cui si ricorre in casi più gravi e quando l’ostacolo al normale flusso di aria sia di tipo meccanico e non funzionale, ovvero dovuto alla presenza di un ostacolo fisico al passaggio di aria attraverso la tuba.
L’ipoacusia rinogena non è un disturbo cronico e intervenire tempestivamente potrebbe consentire un recupero più veloce del problema uditivo.
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