Settembre 4, 2020

Ipoacusia nei bambini: fattori di rischio e conseguenze

News Tuo Udito

L’ipoacusia nei bambini è un disturbo che si presenta in forma congenita in 1-2 casi ogni mille neonati. Diagnosticare e trattare tempestivamente l’ipoacusia infantile è importantissimo per non compromettere il corretto sviluppo psicologico e cognitivo del bambino o della bambina. 

 

Oltre che alla nascita, l’ipoacusia può manifestarsi anche più tardivamente, nei primi anni di vita. Nella metà dei casi, l’insorgere della sordità si può evitare  attraverso un’adeguata prevenzione

 

Fattori di rischio e cause dell’ipoacusia nei bambini 

 

Il 50% circa dei casi di ipoacusia infantile viene ereditata, quindi legata a fattori genetici. Nel resto dei casi, la patologia si manifesta a seguito di infezioni o complicazioni durante la gravidanza. Tra i principali fattori di rischio correlati ad una perdita dell’udito nei bambini si segnalano: 

 

  • infezioni contratte dalla madre nei primi tre mesi di gravidanza (rosolia, toxoplasmosi, citomegalovirus…) 
  • ricovero del neonato in terapia intensiva per più di 5 giorni
  • ossigenazione extracorporea a membrana
  • ventilazione assistita
  • assunzione di farmaci ototossici (gentamicina e tobramicina) 
  • iperbilirubinemia con necessità di trasfusione di sangue

 

Tra gli  eventi che possono causare una perdita dell’udito durante i primi anni di vita ci sono poi malattie infettive contratte dal bambino o dalla bambina, come la meningite, il morbillo, la parotite e la sifilide. 

 

Tipologie di ipoacusia nei bambini

 

Esistono sostanzialmente due tipologie di sordità infantile. L’ipoacusia trasmissiva è quella che interessa l’orecchio medio o esterno ed è solitamente temporanea. In questo caso il bambino sente la propria voce più alta rispetto ai suoni che provengono dall’esterno. L’ipoacusia trasmissiva è trattabile con una terapia farmacologica o con un intervento chirurgico. 

 

L’ipoacusia neurosensoriale invece interessa l’orecchio interno, della coclea o del nervo uditivo. Ha carattere permanente e non può essere trattata con farmaci o interventi, ma viene curata con un’amplificazione acustica o con un impianto cocleare.  

 

A queste due se ne aggiunge una terza, l’ipoacusia mista che riguarda una combinazione di fattori comuni alle prime due tipologie.  

 

Conseguenze della perdita di udito nell’infanzia 

 

Le conseguenze dell’ipoacusia infantile dipendono sia dalla tipologia del disturbo che dall’entità della perdita, che dal momento il cui sorge. In ogni caso, l’indebolimento o la perdita dell’udito, soprattutto se non curate, possono compromettere il sano e corretto sviluppo delle competenze linguistiche, cognitive e sociali del bambino o della bambina.  

 

Non riuscire a sentire bene ha come prima conseguenza un ritardo nello sviluppo delle abilità di espressione e comprensione linguistica. A sua volta tale ritardo provoca difficoltà nell’apprendimento, soprattutto nell’acquisizione della capacità di leggere e scrivere, con conseguenti difficoltà scolastiche. 

 

Ad essere colpite anche le capacità comunicative e l’emotività del soggetto colpito da ipoacusia precoce. Questa condizione può portare il bambino ad isolarsi nelle relazioni sociali con altri bambini e a sviluppare forme di rabbia e aggressività, o al contrario chiusura, timidezza e addirittura stati depressivi. 

 

La diagnosi precoce del disturbo e l’individuazione del trattamento terapeutico più adeguato, oltre che naturalmente la prevenzione, sono ad oggi gli unici strumenti per permettere ad un bambino o una bambina con problemi di udito di ricevere un’efficace riabilitazione uditiva. 

 

Se hai bisogno di un consulto su questo tema, prendi un appuntamento con Acustica Trentina e parlane con i nostri esperti. 

X
-->