Gennaio 16, 2020

Disturbi udito: tutte le tipologie di ipoacusia

News

I disturbi dell’udito sono molto diffusi tra la popolazione, soprattutto over 60. Tutte le limitazioni uditive, a prescindere dalle cause o dalle forme che assumono, vengono classificate come ipoacusia. Ne esistono di diverse tipologie e si differenziano soprattutto in base al grado di intensità e alla localizzazione del problema nell’orecchio. 

 

Intensità dei disturbi udito

 

L’ipoacusia è la diminuzione o la perdita della capacità uditiva che, da punto di vista audiometrico, viene valutata secondo una scala di intensità che va da 1 a 4: 

 

  1. ipoacusia leggera quando si ha difficoltà a seguire un discorso in un contesto rumoroso e a capire una voce che bisbiglia. E’ un disturbo che, in alcuni casi, può regredire del tutto con un’adeguata terapia medica;
  2. ipoacusia moderata quando si ha difficoltà a comprendere alcune parole di un discorso pronunciato da un interlocutore che non si trova posto di fronte a noi ma, ad esempio, alle spalle o in un’altra stanza. In questi casi è già necessario ricorrere ad un apparecchio acustico;
  3. ipoacusia severa quando in una conversazione che si svolge in condizioni normali la persona percepisce solo sporadici suoni delle parole, anche quando pronunciate ad alto volume. In questi casi diventa necessario l’uso di protesi acustiche e, a seconda dell’età in cui si manifesta il disturbo, anche di un supporto logopedico; 
  4. ipoacusia profonda quando si è di fronte ad una sordità totale e disabilitante. A seconda delle diagnosi è possibile correggere il deficit con un intervento chirurgico. 

 

L’intensità del deficit uditivo può anche variare da un orecchio all’altro, in questo caso si parla di ipoacusia asimmetrica. Se il danno coinvolge un solo orecchio il disturbo di definisce monolaterale, bilaterale se coinvolge entrambe. 

 

Localizzazione del danno nell’orecchio 

 

I disturbi dell’udito vengono classificati anche in base alla zona dell’orecchio in cui si localizza il danno: 

 

  • in presenza di un’infiammazione, di un trauma o di una malformazione che avviene nell’orecchio esterno o medio, cioè nella parte da cui dipende la trasmissione meccanica del suono, si parla di ipoacusia di trasmissione o trasmissiva. L’esempio più classico di questo disturbo è la miringite, un’infiammazione della membrana timpanica, più comunemente conosciuta come otite, che si manifesta soprattutto durante l’infanzia e non provoca, generalmente, conseguenze all’udito.
  • quando il problema si trova nell’orecchio interno (coclea) o nel nervo acustico siamo davanti ad una ipoacusia neurosensoriale, in cui la conversione delle vibrazioni sonore in impulsi nervosi non avviene più correttamente e i suoni vengono percepiti in modo distorto, o non percepiti affatto perché le cellule ciliate esterne o interne sono bruciate. Questo tipo di disturbo è permanente e può essere presente fin dalla nascita (per motivazioni genetiche) oppure essere causato da traumi esogeni o comparire con l’invecchiamento. 

 

Per prevenire i disturbi dell’udito è importante effettuare controlli periodici e adottare uno stile di vita sano.  

 

Sospetti un disturbo udito? Prenota ora un controllo completo con Acustica Trentina.  

X
-->