Ottobre 8, 2022

Ipoacusia pantonale: la perdita di udito su tutte le frequenze

News

L’ipoacusia pantonale è un particolare tipo di deficit uditivo che interessa tutte le frequenze udibili. Di ipoacusie infatti ne esistono diverse tipologie a seconda sia del tipo di frequenze interessate (in genere quelle alte) che del tipo di causa. Quella pantonale, ad esempio, è in genere anche di tipo trasmissivo, cioè legata alla cattiva conduzione meccanica del suono. In questo articolo cerchiamo di approfondirne le cause e i segnali che non bisogna sottovalutare per identificare l’ipoacusia.   

 

Cosa sono le frequenze

 

Prima di addentrarci nelle cause dell’ipoacusia pantonale, è bene definire meglio il concetto di frequenza.

 

L’udito umano è capace di percepire una gamma di suoni ben definita, la cui qualità può variare a seconda dell’età e della salute stessa dell’udito. Questa gamma di suoni viene descritta dalla frequenza e dall’intensità del suono. La frequenza, che può essere acuta o grave, viene misurata convenzionalmente in Hertz (Hz), mentre l’intensità del suono in decibels (dB). 

 

L’udito “normale” è quello capace di udire un campo dinamico del suono che va dalla frequenza più grave di circa 20 Hz a quella più acuta (soglia del fastidio) di circa 20.000 Hz. Nella vita quotidiana il nostro udito è abituato a percepire frequenze racchiuse in un intervallo compreso tra i 2.000 ai 5.000 Hz. 

 

L’ipoacusia comporta una modifica del campo dinamico percepibile che può interessare diversi livelli di frequenze. Si parlerà infatti di ipoacusia zonale (alcuni tratti della scala tonale), monotonale (un solo tono) o politonale (alcuni toni). Nel caso dell’ipoacusia pantonale, il campo dinamico si è modificato interessando tutte le frequenze, non solo quelle più acute, ma anche quelle gravi. 

 

 

Quali cause all’origine dell’ipoacusia pantonale

 

Come dicevamo, le ipoacusie vengono classificate anche in base alle cause che scatenano la perdita uditiva e a seconda dell’area dove si manifesta l’alterazione uditiva. Nel caso dell’ipoacusia pantonale è possibile distinguere cause tipiche: 

 

  • Ipoacusia trasmissiva è la forma più comune e colpisce la parte più esterna dell’orecchio, in cui avviene un’alterazione della trasmissione meccanica del suono. Può essere causata da un’ostruzione del condotto uditivo esterno, da traumi, otite o una discontinuità nella catena degli ossicini. In genere, questa è la forma di ipoacusia pantonale più trattabile e reversibile. 

 

  • Ipoacusia neurosensoriale è di tipo nervoso, ovvero dipende da disfunzioni del nervo acustico. Le cause possono essere traumi acustici acuti, traumi dell’orecchio o malattie infettive, come ad esempio la meningite. Si sviluppa gradualmente ed è più difficile da curare. Si tratta con specifici apparecchi acustici o intervenendo a livello chirurgico.

 

 

I sintomi dell’ipoacusia pantonale

 

I sintomi più comuni riconducibili all’ipoacusia pantonale di tipo trasmissivo sono la sensazione di orecchie ovattate, secrezioni, dolore e ridotta percezione dei suoni a livello di volume e intensità.

 

Mentre nell’ipoacusia pantonale di tipo neurosensoriale si ha una graduale diminuzione della comprensione acustica delle conversazioni, con possibili manifestazioni di acufeni (fischio nell’orecchio) e vertigini.

 

Quando si riscontrano tali sintomi è importante sottoporsi ad esami audiometrici e a visite specialiste, come quella dell’otorinolaringoiatra. Prima si diagnostica una perdita dell’udito, prima si inizia la riabilitazione, più probabilità si ha di non far progredire l’ipoacusia. 

 

Sottoporsi regolarmente a un controllo dell’udito è fondamentale per rilevare in tempo eventuali anomalie, per migliorare la qualità della salute e della vita intervenendo con un percorso riabilitativo adeguato alle proprie esigenze di ascolto con gli apparecchi acustici. 

X
-->