Luglio 10, 2020

I 7 benefici degli apparecchi acustici per anziani

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La presbiacusia è uno dei disturbi più comuni nella terza età, che compromette la qualità della vita, ma l’utilizzo di apparecchi acustici per anziani migliora notevolmente la loro condizione. Tuttavia, tra chi soffre di questo disturbo, sono ancora in pochi a utilizzare un dispositivo acustico. Mentre alcune ricerche rilevano che quasi il 90% di chi li utilizza si ritiene soddisfatto per i benefici ottenuti. 

 

Indossare gli apparecchi acustici non comporta solo un beneficio fisico, ma coinvolge diversi aspetti della vita di una persona, da quello emotivo a quello relazionale. Vediamo allora nel dettaglio quali sono i principali benefici dell’utilizzo di apparecchi acustici per anziani. 

 

1 Migliorano la comunicazione

 

Gli apparecchi permettono all’anziano di relazionarsi in modo migliore, mantenendo livelli di comunicazione normale con i propri familiari, amici o conoscenti. Meno si sente, meno si tende a parlare con gli altri, per timore, senso di frustrazione o disagio. Gli apparecchi acustici dunque non solo aiutano a sentire meglio ma anche a comunicare di più in tutte quelle occasioni sociali o familiari che fanno parte della vita dell’anziano. 

 

2 Aumentano la qualità della vita sociale

 

Uno dei rischi collegati all’ipoacusia non trattata è quello dell’isolamento sociale. Tale introversione fa perdere all’anziano l’interesse per tutto ciò che lo circonda. Il senso di autoesclusione dai momenti di interazione, che deriva dal deficit uditivo, peggiora notevolmente la qualità delle relazioni sociali. Utilizzare gli apparecchi acustici permette all’anziano di partecipare e interagire con le altre persone in modo più naturale, riducendo anche il rischio di depressione.  

 

3 Aumentano la sicurezza

 

I soggetti che soffrono di ipoacusia hanno difficoltà a percepire toni acuti, come il suono del citofono, del campanello di casa o altri suoni che possono segnalare situazioni di pericolo come clacson, sirene di emergenza o allarmi di vario tipo. Tutte informazioni acustiche di primaria importanza che il nostro cervello elabora ed interpreta. Se il suono non viene trasmesso al cervello, la persona può non essere in grado di avvertire una situazione pericolosa. L’utilizzo degli apparecchi in molti casi può salvare la vita. 

 

4 Rallentano il declino cognitivo

 

Tra i rischi collegati all’ipoacusia nella terza età c’è anche quello di aggravare la demenza senile e l’Alzheimer. Negli ultimi 30 anni, diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra perdita dell’udito e declino cognitivo nelle persone anziane.  Quando l’udito si riduce, il cervello fa più fatica a comprendere gli stimoli esterni e a ricordare. La persona con problemi di ascolto diventa così anche meno reattiva. Gli apparecchi acustici giocano quindi  un ruolo fondamentale nel mantenere attive le funzioni cognitive del cervello. 

 

5 Aumentano l’indipendenza

 

L’ipoacusia, nelle sue forme più gravi, è una patologia invalidante che rende l’anziano non autosufficiente in molte delle attività quotidiane, come rispondere al telefono o chiedere un’informazione per strada. 

Gli apparecchi acustici, migliorando l’udito, consentono agli anziani di riconoscere suoni e parole con uno sforzo minore, permettono di migliorare il proprio equilibrio fisico e di conseguenza favoriscono l’autosufficienza e l’indipendenza nelle attività quotidiane, che senza una correzione uditiva sarebbe difficile svolgere da soli. 

 

6 Diminuiscono il rischio di cadute accidentali

 

Dall’udito, come sappiamo, dipendono diverse funzioni del nostro organismo, come l’orientamento e l’equilibrio. Il deterioramento della capacità uditiva aumenta il rischio di cadute e perdita dell’equilibrio, con conseguenti possibili fratture. L’utilizzo quotidiano degli apparecchi acustici, adeguati alla propria condizione, diminuisce considerevolmente questo rischio.     

 

7 Riducono l’ospedalizzazione

 

Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’University of Michigan su un campione di 1336 adulti con un’età compresa tra i 65 e gli 85 anni, ha evidenziato che gli anziani che utilizzano gli apparecchi acustici sono meno soggetti a ricoveri ospedalieri o visite di urgenza al pronto soccorso. Inoltre, in caso di ricovero, la permanenza dei pazienti con dispositivi acustici è inferiore di mezza giornata rispetto a quella dei pazienti con problemi di udito non compensati dagli apparecchi.

In conclusione, gli apparecchi acustici per anziani migliorano complessivamente la qualità della loro vita, sia dal punto di vista fisico, che psico-relazionale. Per questo è importante non trascurare i primi sintomi di un abbassamento uditivo e sottoporsi il prima possibile ad un controllo dell’udito

 

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