Aprile 3, 2020

Cause ipoacusia nella terza età

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Le cause dell’ipoacusia nella terza età sono state e sono tutt’oggi oggetto di numerosi studi. La perdita dell’udito negli anziani è infatti un fenomeno molto diffuso e la tendenza è in aumento in tutta Europa per effetto del veloce invecchiamento della popolazione.

 

In gergo medico si parla di presbiacusia (dal greco présbys “anziano” e ákūsis “udito”) per indicare la diminuzione dell’udito da anziani. Va sottolineato però che la presbiacusia, dal punto di vista statistico, riguarda un terzo delle ipoacusie della terza età. In tutti gli altri casi, infatti, il deficit uditivo può essere imputato a cause che si sommano all’invecchiamento, e che riguardano l’ipoacusia da rumore, da farmaci ototossici, da flogosi dell’orecchio medio, da otosclerosi ecc. 

 

Ma perchè con l’avanzare degli anni iniziano i disturbi dell’udito? Quali sono le cause dell’ipoacusia negli anziani e come viene trattata? 

 

 

Cause ipoacusia: dallo stile di vita alle patologie pregresse

 

L’invecchiamento è un normale processo fisiologico che comporta, nella quasi totalità delle persone, un deterioramento di alcune capacità fisiche, sociali e psicologiche dell’individuo. La perdita uditiva rientra in questo processo e porta con sé uno squilibrio delle capacità psico-fisiche. Dal punto di vista medico, e dunque anche terapeutico, individuare le cause dell’ipoacusia diventa fondamentale per trovare le soluzioni e i trattamenti più efficaci per ogni paziente. 

 

L’invecchiamento è un processo inevitabile, ma ogni organismo invecchia in modo diverso a seconda sia di fattori esogeni che endogeni, che possono avere un ruolo anche nella comparsa dell’ipoacusia nella popolazione over 65. Tra i fattori principali segnaliamo:  

 

  • Caratteristiche di ordine genetico e casi similari in famiglia.
  • Stile di vita, ossia tipo di lavoro svolto, situazioni di stress, attività fisica, abitudini alimentari, abuso di alcol, fumo, sostanze che creano dipendenza, assunzione di farmaci, esposizione a rumori ambientali.
  • Patologie sopravvenute negli anni, come diabete, ipertensione, disfunzioni tiroidee e malattie autoimmuni.
  • Deterioramento delle condizioni fisiologiche dell’apparato uditivo. Ciò comprende: l’ispessimento della membrana timpanica, la perdita di elasticità della coclea, l’indebolimento delle articolazioni ossiculari, problemi vascolari, la degenerazione delle cellule dell’organo del Corti, la riduzione delle ciglia presenti nel sistema uditivo, ecc.

 

Quali trattamenti per curare l’ipoacusia da terza età? 

 

Il primo passo per trattare adeguatamente l’ipoacusia nella terza età è costituito da una corretta diagnosi. Al manifestarsi dei primi sintomi è molto importante sottoporsi a un controllo dell’udito. Anche in assenza di sintomi, superati i 65 anni, si raccomanda di tenere monitorata la salute del proprio udito con controlli costanti. 

 

A seguito della diagnosi, le scelte terapeutiche dipenderanno dalla conoscenza sia del quadro clinico, che degli aspetti psicosociali del paziente. 

 

In generale, il trattamento dell’ipoacusia consiste nell’uso delle protesi acustiche, e in casi selezionati, dell’impianto cocleare

 

Grazie all’innovazione tecnologica, oggi esistono moltissime tipologie di apparecchi acustici, ognuna adatta a particolari e specifiche condizioni del singolo paziente. 

 

All’uso degli apparecchi si può affiancare un percorso di riabilitazione uditiva, che consiste in una serie di incontri mirati a integrare nuovamente alcuni suoni specifici con esercizi di pronuncia e ascolto.  

 

Questi percorsi hanno l’obiettivo, oltre alle finalità più strettamente cliniche, di migliorare la qualità della vita dell’anziano ipoacusico. Obiettivo raggiungibile favorendo l’apertura, il dialogo e il miglioramento delle relazioni all’interno della propria famiglia. 

 

Ricorda che trascurare un’ipoacusia può comportare sia il peggioramento del disturbo uditivo in sé, sia un deterioramento delle capacità cognitive.

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