Novembre 8, 2021

Abbassamento udito: perché si tende a rimandare il problema

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L’abbassamento dell’udito, denominato più correttamente ipoacusia, è un problema che riguarda oltre 7 milioni di italiani. Si manifesta solitamente con l’avanzare dell’età, anche se i fattori scatenanti possono essere diversi dall’invecchiamento, come ad esempio eventi traumatici o infezioni dell’orecchio. 

 

Purtroppo però capita molto spesso che – e questo ce lo confermano alcuni dati di settore sull’utilizzo dell’apparecchio acustico – chi soffre di ipoacusia tenda a posticipare la visita da uno specialista.

 

I fattori che rallentano la volontà di affrontare il problema sono molteplici e di diversa natura. Se stai leggendo questo articolo probabilmente sarà capitato anche a te di affrontare con un tuo caro delle resistenze. Cerchiamo di capirne allora i motivi per poterli superare. 

 

 

Fattori che fanno rimandare la scelta di agire 

 

Fattori sociali ed estetici

 

Quando si sperimenta un abbassamento dell’udito una delle motivazioni che porta il soggetto a rifiutare il problema e quindi a rimandarne la cura è lo stigma sociale. Ovvero la difficoltà ad ammettere a sé stessi e agli altri di non sentire bene e quindi di apparire in qualche modo più deboli. L’idea poi di indossare un apparecchio acustico che possa essere notato dalle altre persone, soprattutto se si conduce una vita con molte relazioni sociali e lavorative, è per molti fonte di grande disagio e imbarazzo

 

La perdita uditiva, nella maggior parte dei casi, è un processo graduale e per molte persone risulta più accettabile adattarsi all’abbassamento dell’udito piuttosto che ammettere il problema. 

 

Come smontare questa resistenza? La perdita uditiva è sicuramente più percepibile quando non viene trattata, al contrario se si usa un apparecchio acustico, il deficit sarà meno evidente. Inoltre esistono ormai dispositivi molto piccoli e discreti tanto da non essere per nulla notati. L’esempio più riuscito in tal senso è Phonak Lyric, l’unico apparecchio acustico presente sul mercato completamente invisibile una volta indossato. 

 

Sfiducia negli apparecchi acustici “per sentito dire”

 

Quante persone con un problema di udito non trattato affermano di avere dei conoscenti che hanno provato a usare l’apparecchio ma questo non funziona bene o non dà i risultati sperati? Sicuramente molte. 

 

Questo generalmente avviene per una scarsa informazione sul reale funzionamento di questi dispositivi e in virtù di pregiudizi non confermati dalle evidenze. Dai dati dell’ultima indagine Anovum EuroTrak sull’utilizzo degli apparecchi acustici nel nostro paese, emerge che ben il 97% degli intervistati dichiara che l’apparecchio acustico in più di un’occasione ha migliorato la qualità della propria vita.

 

È anche vero che una riabilitazione uditiva può non dare gli esiti sperati, ma ciò dipende da diversi fattori: dalla predisposizione e motivazione dell’individuo, da un percorso terapeutico non adeguato, da una regolazione o manutenzione sbagliata dell’apparecchio, ecc. 

 

Ogni percorso di riabilitazione uditiva è diverso dall’altro ed è estremamente personale, ecco perché non è possibile generalizzare e prendere per assodato che se un apparecchio acustico non ha funzionato per il nostro vicino di casa allora non servirà neanche a noi. 

 

Fattore economico 

 

Molti ritengono che il costo degli apparecchi acustici sia troppo esoso e fuori dalla loro portata, senza però essersi realmente informati su tutte le soluzioni presenti sul mercato e, soprattutto, senza essersi confrontati con un professionista. Sul mercato esistono diverse tipologie di apparecchio, a seconda dei modelli, delle marche, della tecnologia che impiegano e delle funzionalità. Sarà il tecnico audioprotesista ad indirizzare il paziente verso la soluzione più adeguata, anche sotto l’aspetto economico. 

 

Il servizio sanitario inoltre eroga dei contribuiti per l’acquisto di un apparecchio acustico a chi ne ha diritto, trattandosi in tutto e per tutto di un dispositivo medico. Per saperne di più leggi anche: “Costo di un apparecchio acustico: da cosa dipende?”.

 

 

Non trascurare l’abbassamento dell’udito: agisci ora e prenota un controllo dell’udito 

 

Rimandare una visita di controllo quando si hanno i primi sintomi di un calo dell’udito è un  errore da non compiere, per evitare che il problema progredisca. Prima si diagnostica l’ipoacusia più probabilità di successo si hanno nel suo trattamento. 

 

Fare un controllo dell’udito non costa nulla, non è invasivo, né doloroso. Ma è assolutamente indispensabile per valutare l’esistenza e l’entità della perdita. Nei centri Acustica Trentina effettuiamo esami dell’udito gratuiti con tecnologie moderne e dottori audioprotesisti qualificati e costantemente aggiornati. Con noi hai la possibilità inoltre di provare gratuitamente e a casa tua gli apparecchi prima di scegliere quello più adatto alle tue esigenze di ascolto.

 

Se sospetti che un tuo caro stia affrontando un abbassamento dell’udito prenota ora un controllo completo con Acustica Trentina. 

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