Novembre 18, 2021

Riabilitazione uditiva e aspetti psicologici

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La riabilitazione uditiva, cioè il trattamento che un’ipoacusico intraprende per ritornare a sentire meglio, è un percorso graduale e consapevole che coinvolge non solo l’aspetto puramente funzionale e biologico dell’udito ma anche quello psicologico

 

Ecco perché è importante che, oltre alla migliore tecnologia audioprotesica, ogni paziente abbia a disposizione anche il supporto qualificato di un audioprotesista che approfondisca gli aspetti emotivi e comportamentali dell’individuo per studiare il percorso di riabilitazione più adatto alle sue esigenze di ascolto. 

 

Perché è importante considerare gli aspetti psicologici della riabilitazione uditiva

 

Fino a qualche anno fa l’ipoacusia veniva intesa come malfunzionamento dell’apparato uditivo senza considerare, o quanto meno trascurando, gli aspetti emotivi e comportamentali che inevitabilmente sono correlati ad una perdita dell’udito. 

 

Oggi, nell’approccio terapeutico, non solo dei problemi legati all’udito ma più in generale nella cura delle patologie dell’uomo, la medicina cerca sempre di più di includere oltre agli aspetti che scatenano un disturbo, anche le implicazioni che coinvolgono la sfera psicologica dell’individuo. Questo perché ogni patologia ha affetti non trascurabili sul comportamento delle persone e modifica quei delicati meccanismi necessari a mantenere l’equilibrio emotivo dell’uomo.

 

D’altronde, e questo ormai risulta di pubblico dominio nelle scienze mediche, non potrebbe esistere cura efficace del corpo che ignori la mente e la psicologia. Questo è particolarmente vero per quelle patologie che intaccano abilità strettamente relazionali e sociali dell’uomo, come appunto l’udito.

 

Non è dunque pensabile trattare l’ipoacusia unicamente individuando la corretta amplificazione dell’apparecchio acustico (seppur importantissima e necessaria), ma è sempre più indispensabile che la riabilitazione uditiva tenga conto dei risvolti psicologici, emotivi e comportamentali che l’ipoacusia ha sull’uomo. Ogni soggetto ipoacusico è infatti una persona che ha relazioni, che è inserito in un contesto sociale e familiare in cui il  problema di udito lo pone in una situazione di difficoltà e disagio rispetto a ciò che lo circonda. 

 

Il ruolo fondamentale dell’audioprotesista nella cura dell’ipoacusia, anche sotto l’aspetto psicologico 

 

Le difficoltà legate ai disturbi dell’udito, purtroppo, non sono ancora molto “attenzionate” a livello pubblico. Nel senso che, mentre per alcune disabilità come quelle motorie o visive esistono, seppur con non poche difficoltà, delle misure o degli accorgimenti volti ad includere le persone con tali deficit (pensiamo al codice Braille nei luoghi pubblici o all’eliminazione di alcune barriere architettoniche nelle nostre città), nei confronti dell’ipoacusia non notiamo la stessa attenzione. 

 

Ecco allora che il ruolo dell’audioprotesista diventa quanto mai essenziale. La sua figura, infatti, oltre a informare il paziente sulle sue condizioni uditive e ad assisterlo nel corretto uso dell’apparecchio acustico, è colui che lo aiuta ad affrontare gli ostacoli psicologici e comportamentali con l’esterno. Lo orienta, lo sostiene e lo esorta ad assumere atteggiamenti psicologici positivi, attivi e collaborativi.

 

Come abbiamo scritto più volte all’interno di questo blog, la riuscita della riabilitazione uditiva è in larga parte dovuta alla presa di coscienza e alla volontà del paziente di mettersi in gioco e di diventare parte attiva del trattamento. Ciò avviene anche grazie all’audioprotesista che, andando oltre le sue competenze più strettamente audiologiche, mette in campo strategie e tecniche derivate dalla psicologia per motivare in modo positivo il paziente. 

 

La migliore tecnologia a servizio dell’udito…e della mente

 

In aggiunta al supporto professionale dell’audioprotesista, la tecnologia audioprotesica più avanzata ha elaborato soluzioni in grado di supportare e aiutare le funzioni cognitive del cervello legate all’ascolto. Parliamo dell’unico apparecchio intelligente al mondo in grado di amplificare in modo dinamico l’intero scenario sonoro, agevolando il cervello nell’ascolto. La tecnologia che utilizza si chiama Rete Neurale Profonda (DNN – Deep Neural Network) ed imita il modo in cui il cervello lavora. Ha imparato cioè a riconoscere in dettaglio i vari tipi di suono e, idealmente, a riconoscerne le caratteristiche. Questo perché la Rete Neurale Profonda contiene e gestisce dodici milioni di scenari sonori reali, raccolti in situazioni di vita quotidiana attraverso un microfono sferico a 360°. Tutto questo assicura al cervello l’accesso alle informazioni importanti di cui ha bisogno per dare un senso ai suoni nelle varie situazioni di ascolto. Per saperne di più leggi anche questo articolo: “Ecco l’unico apparecchio acustico intelligente al mondo che supporta il cervello all’ascolto”.

 

Se vuoi provare la migliore tecnologia a servizio del tuo udito o se hai bisogno di un consulto con un audioprotesista che possa comprendere a pieno le tue esigenze, vieni a trovarci in uno dei nostri centri in tutto il territorio trentino. Acustica Trentina da oltre 40 anni si prende cura delle Persone, non solo del loro udito. Prenota ora un appuntamento. 

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