Giugno 6, 2022

Quali sono i valori di un audiogramma normale?

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Per capire se si ha una perdita dell’udito la prima cosa da fare è sottoporsi ad un test audiometrico e augurarsi che l’audiogramma risulti “normale”, ovvero che evidenzi valori ottimali e positivi. Ma quali sono i valori di un udito in salute? 

 

Cos’è un audiogramma e come si legge?

 

Prima di tutto, per capire come leggere i valori bisogna sapere cos’è e come è composto un’audiogramma. Si tratta di un grafico che rappresenta una descrizione dettagliata delle capacità uditive. È composto da due tracciati (uno per ciascun orecchio) che mostrano la cosiddetta soglia uditiva, ossia i livelli sonori più bassi e deboli che una persona riesce a sentire. Solitamente, il grafico di colore rosso riguarda l’orecchio destro e quello di colore blu riguarda l’orecchio sinistro.

L’audiogramma è il risultato dell’esame audiometrico: un test rapido e preciso che può essere effettuato su qualsiasi persona, sia adulti che bambini da parte di un tecnico specializzato in audiometria o dell’otorinolaringoiatra

Come si legge un audiogramma? Si parte innanzitutto dal diagramma, composto da 2 assi: l’asse verticale rappresenta il volume, o intensità del suono, misurato in decibel (dB). Più si scende sull’asse, più forte diventa il suono udibile. Lo zero in cima all’asse rappresenta il suono più debole (pressione sonora più bassa) che una persona è normalmente in grado di sentire.

L’asse orizzontale dell’audiogramma, invece, rappresenta la frequenza o altezza del suono misurata in Hertz (Hz). Più ci si sposta verso destra lungo l’asse, più la frequenza del suono aumenta. L’audiogramma mostra le frequenze più basse sul lato sinistro e le frequenze più alte a destra.
Solo attraverso un’attenta analisi dei parametri e valori che emergono è possibile individuare la presenza o meno di una perdita uditiva.

 

Per approfondire, leggi anche “Grafico audiometrico: saper leggere il proprio udito“.

 

Che valori deve avere un audiogramma normale

 

Un audiogramma normale è quello che presenta valori che non si discostano molto dalla soglia uditiva considerata normale. Si parla di valori ottimali quando questi risultano inferiori a 25 dB alle diverse frequenze. Quindi, una soglia uditiva compresa tra 0 e 25 dB è indice di un “udito normale”.
Se il livello di udito è invece più alto di 25 dB si inizia a parlare di ipoacusia, o perdita uditiva.

 

 

In genere, la perdita uditiva è simmetrica, vale cioè per entrambe le orecchie. Nell’audiogramma la si riconosce quando le linee del grafico rosso e di quello blu seguono lo stesso andamento. La perdita uditiva asimmetrica si nota invece quando le linee hanno un tracciato diverso.

 

 

Perché è importante controllare l’udito 

 

Ad ogni età è fondamentale conoscere lo stato di salute del proprio udito. Fare prevenzione con controlli audiometrici periodici, soprattutto dopo i 50 anni o se si svolgono professioni a rischio, è il primo passo per evitare il rischio di ipoacusia. Molto importante è quindi avere la consapevolezza e tracciabilità delle proprie capacità uditive, in aggiunta ai consigli personalizzati dai tecnici specialisti. 

 

Tenere monitorato il proprio udito è anche importante per prevenire danni di tipo cerebrale, che possono emergere a lungo andare quando vengono trascurate delle problematiche a livello uditivo. 

 

Avere una perdita di udito può inoltre condizionare la salute psicologica, causando stati depressivi con effetti negativi sulla vita relazionale e professionale.

 

Sottoporsi regolarmente a un controllo dell’udito è fondamentale per rilevare in tempo eventuali anomalie, per migliorare la qualità della salute e della vita intervenendo con un percorso riabilitativo adeguato alle proprie esigenze di ascolto con gli apparecchi acustici. 

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