Settembre 29, 2021

Grafico audiometrico: saper leggere il proprio udito

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Il grafico audiometrico, detto anche audiogramma, è la rappresentazione grafica, ossia un tracciato, attraverso cui è possibile valutare se nel paziente sottoposto al test dell’udito sia presente o meno una perdita uditiva. L’esame viene eseguito sempre da uno specialista in materia, il tecnico audiometrista o l’otorinolaringoiatra, attraverso uno specifico strumento detto audiometro. La comprensione del grafico audiometrico non è immediata se non si conoscono alcuni importanti parametri. In questo articolo proveremo quindi a spiegarti come leggerlo in modo autonomo. 

 

Audiometria tonale soggettiva e oggettiva

 

Prima di introdurti alla lettura del grafico audiometrico è utile fornire alcune informazioni circa lo svolgimento dell’esame dell’udito. Parliamo dei test audiometrici i cui risultati vengono rappresentati sul grafico. Lo scopo di questi test è quello di individuare la soglia uditiva (espressa in decibel), ossia il livello minimo entro cui il paziente è in grado di percepire un suono. Due le tipologie di esami che vengono svolti durante un controllo dell’udito: l’audiometria tonale e l’audiometria vocale. Per lo scopo di questo articolo, illustreremo in modo più dettagliato la prima tipologia. 

 

L’audiometria tonale serve per rilevare la soglia uditiva per i toni puri e viene eseguita prima per via aerea (audiometria tonale liminare o soggettiva) e dopo per via ossea (audiometria tonale sopraliminare o oggettiva). Nel primo caso, il paziente indossa un paio di cuffie e attraverso l’audiometro l’esaminatore invia dei toni puri, prima ad un orecchio e poi all’altro. Questo esame viene svolto con la collaborazione attiva del paziente che risponderà ogni qual volta è capace di percepire lo stimolo sonoro.

 

I suoni erogati variano per frequenza misurata in hertz (Hz), a partire da quelli più gravi a bassa frequenza a quelli più acuti ad alta frequenza. Il tecnico invia inizialmente un suono nullo e poi alza progressivamente il volume fino a che il suono non sia udito dal paziente. Il tono più basso udito dal soggetto per ciascuna frequenza viene segnato sul grafico audiometrico, via via fino a coprire tutte le frequenze fino a quella massima udibile da un orecchio sano. Il test viene ripetuto per ciascun orecchio e si otterranno così due grafici, uno rosso per l’orecchio destro e uno blu per quello sinistro.

 

Segue l’esame per via ossea eseguito attraverso un apparecchio vibrante. In questo caso gli stessi suoni puri vengono trasmessi sotto forma di vibrazioni alla mastoide del paziente (la parte ossea posizionata dietro il padiglione auricolare). Ciò serve a verificare se vi sia un interessamento del sistema trasmissivo o neurosensoriale ed eventualmente localizzare la perdita di udito. Anche qui i dati vengono riportati sull’audiogramma in maniera analoga, usando però dei simboli diversi in corrispondenza dei valori rilevati.

 

Come si legge un grafico audiometrico?

 

Il grafico audiometrico registra quindi graficamente la frequenza e l’intensità dei suoni che si riescono a percepire sotto stimolo controllato. La frequenza e l’intensità rappresentano insieme la soglia uditiva del paziente che va confrontata con i valori di quella che si considera una capacità uditiva normale. Quando i valori registrati si discostano considerevolmente dai valori normali siamo in presenza di una perdita uditiva. 

 

Ma torniamo al grafico. Una volta effettuato il test audiometrico tonale si otterranno due grafici distinti, come rappresentato in figura.

 

Grafico audiometrico orecchio destro e sinistro

 

Il grafico rosso riporta i dati relativi all’orecchio destro mentre quello blu quelli relativi all’orecchio sinistro. Sull’asse orizzontale troviamo la frequenza espressa in Hertz (Hz) che esprime anche l’altezza del tono, che va dai 125 agli 8000 Hz. Più si scorre verso la destra del grafico più la frequenza del tono è alta, più dunque il suono è acuto. I soggetti che iniziano a soffrire di ipoacusia fanno fatica ad udire proprio le frequenze alte, come lo squillo del telefono o la voce dei bambini. 

 

Sull’asse verticale abbiamo invece l’intensità del suono, espressa in decibel (dB), cioè il suo volume. La parte più alta dell’asse verticale, quella prossima allo 0 misura il volume più basso udibile (è quindi auspicabile che i propri valori si posizionino in questa parte del grafico), mentre quella più bassa che arriva fino a 120 dB rappresenta un volume molto alto.  Per rendere l’idea, tale intensità è come quella del suono di un jet che passa a 25 metri dalla nostra testa. Come illustrano i due grafici qui sotto, si inizia a parlare di perdita uditiva, anche se di entità lieve, intorno ai 30 dB fino a raggiungere livelli gravi e profondi sopra gli 80 dB. 

 

Grafico audiometrico

 

I cerchietti (O) e le crocette (X) rappresentano tutti i suoni sentiti in cuffia arrivati al paziente per via aerea, mentre le due frecce > e < simboleggiano i suoni percepiti attraverso il vibratore osseo. L’unione tra i punti formerà una linea, o tracciato audiometrico. 

 

Più l’andamento delle linee è alto e orizzontale, migliore risulta essere la capacità uditiva del paziente. Un udito nella norma presenta una linea orizzontale che si colloca tra i valori -10 e +10 dB. Più la linea scende verso il basso, più sono presenti mancanze uditive per quelle determinate frequenze. Il confronto poi tra l’esame condotto per via aerea e quello per via ossea, e la forma della curva in sé, permetterà all’esaminatore di distinguere la tipologia di ipoacusia (di trasmissione, neurosensoriale o mista). 

 

Ricorda infine che è di fondamentale importanza conoscere lo stato di salute del proprio udito ad ogni età. La prevenzione è il primo passo per allontanare il rischio di ipoacusia. Prenota ora il tuo test dell’udito gratuito nella filiale di Acustica Trentina a te più vicina! 

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