Luglio 8, 2023

Esostosi dell’orecchio: la patologia del nuotatore

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Nell’ambito delle patologie dell’udito, l’esostosi dell’orecchio è una condizione degna di attenzione. Patologia nota anche come “orecchio del nuotatore”, è caratterizzata dalla formazione anomala di escrescenze ossee nel canale uditivo esterno. Ma perché sorge e come è possibile curarla? 

 

Cause dell’esostosi dell’orecchio

 

L’esostosi dell’orecchio si sviluppa principalmente a causa di fattori ambientali. Una delle cause principali è infatti l’esposizione prolungata all’acqua e al vento freddo, condizione tipica a cui sono esposti nuotatori e surfisti. 

 

La ripetuta immersione in acqua fredda sembra innescare una risposta protettiva dell’organismo, che produce eccessive quantità di osso per proteggere il condotto uditivo esterno. 

 

Per questo è importante, durante l’esposizione a condizioni che possono favorire la crescita dell’esostosi, come l’immersione in acqua fredda o ventosa, utilizzare protezioni auricolari, come tappi per le orecchie o cuffie impermeabili, per prevenire il contatto diretto con l’acqua e ridurre l’irritazione.

 

Alcuni studi hanno suggerito anche che l’esostosi dell’orecchio potrebbe avere un’origine di natura genetica. Ciò significa che alcune persone possono essere più suscettibili allo sviluppo di esostosi a causa della loro ereditarietà.

 

In altri casi ancora, la formazione di esostosi può essere causata da infezioni ricorrenti dell’orecchio, come otiti esterne o dermatiti.

 

Sintomi dell’esostosi dell’orecchio

 

A seconda del grado di ostruzione del condotto uditivo esterno, i sintomi dell’esostosi dell’orecchio possono variare da lievi a gravi. All’inizio, è possibile anche non avvertire alcun sintomo evidente. Tuttavia, man mano che le escrescenze ossee si sviluppano, si inizia a notare una progressiva diminuzione dell’udito, una sensazione di orecchio tappato o affaticamento auricolare dopo l’esposizione all’acqua fredda. 

 

Alcune persone possono sperimentare infezioni ricorrenti dell’orecchio, poiché l’accumulo di cerume e acqua nel canale uditivo favoriscono la crescita batterica.

 

Sebbene l’esostosi dell’orecchio sia generalmente asintomatica, in casi rari e gravi, le escrescenze ossee possono causare un’occlusione completa del canale uditivo esterno, comportando una perdita dell’udito significativa.

 

Possibili trattamenti per l’esostosi dell’orecchio

 

Il trattamento dipende dalla gravità dei sintomi e dall’entità delle escrescenze ossee. Tra gli approcci terapeutici più comuni abbiamo:

 

  • il monitoraggio. Se l’esostosi è asintomatica o non causa problemi significativi, può essere sufficiente monitorare regolarmente la situazione con visite periodiche dal medico. Il monitoraggio permette di valutare l’eventuale progressione della condizione nel tempo;
  • la rimozione chirurgica. Se l’esostosi causa sintomi persistenti, ostruzioni significative o perdite uditive rilevanti, il medico potrebbe consigliare la rimozione chirurgica delle escrescenze ossee. Questa procedura, conosciuta come escissione dell’esostosi, viene eseguita in anestesia locale o generale, a seconda del caso, e prevede la rimozione delle crescite attraverso una piccola incisione nel condotto uditivo esterno. Dopo l’intervento, è importante seguire le istruzioni del medico per favorire una corretta guarigione;
  • la prevenzione: una volta rimossa l’esostosi, è importante adottare misure preventive per evitare la ricomparsa. Ciò può includere l’uso regolare di protezioni auricolari durante le attività a rischio, come il nuoto o le attività in ambienti ventosi e freddi.

 

È fondamentale consultare un medico specialista per una valutazione accurata e una consulenza personalizzata sui possibili trattamenti per l’esostosi dell’orecchio. Solo un professionista sanitario può determinare il percorso terapeutico più adatto in base alle specifiche esigenze del paziente.

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