Marzo 28, 2025

Scala decibel, conoscerla per prevenire danni all’udito

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La scala decibel è un sistema di misurazione dei suoni che ci permette di quantificare l’intensità del rumore e di valutare se è dannoso per l’udito. Più il suono è intenso, infatti, maggiore è il rischio per la capacità uditiva.

 

In questo articolo, capiremo come viene utilizzata la scala decibel per misurare il suono e l’intensità del rumore, e in che modo tutelarci dai suoni troppo forti che possono danneggiare il nostro udito.

 

Scala decibel: cos’è e come funziona

 

La scala dei decibel è un sistema logaritmico utilizzato per misurare l’intensità del suono. A differenza di una scala lineare, in cui i valori crescono in modo proporzionale, nella scala decibel ogni aumento di 10 dB corrisponde a un’intensità sonora dieci volte maggiore.

 

Facciamo un esempio: se l’intensità del suono di un frigorifero in funzione è 40 dB e quello di un asciugacapelli è pari a 80 dB, possiamo dire che il suono prodotto dall’asciugacapelli è circa 100 volte più potente di quello del frigorifero.

 

Questo spiega bene perché un suono che apparentemente è poco più forte di un altro sulla scala decibel, in realtà può essere molto più intenso e dannoso per l’udito. Ecco alcuni esempi di livelli di rumore comuni e la loro corrispondente intensità in decibel:

 

  • voce umana che sussurra: 30 dB
  • conversazione tra due persone: 50 dB
  • aspirapolvere: 70 dB
  • traffico intenso: 85 dB
  • concerto rock: 110 dB
  • decollo di un aereo: 130 dB

 

È importante sapere che l’orecchio umano è sensibile a una gamma molto ampia di suoni, ma la capacità di sentire diminuisce man mano che l’intensità del suono aumenta. Quando il suono supera gli 85 dB, il rischio di danni all’udito aumenta significativamente, soprattutto se l’esposizione è prolungata.

 

I livelli più pericolosi della scala decibel

 

L’esposizione a livelli elevati di suono può danneggiare le cellule ciliate dell’orecchio interno, responsabili della trasmissione del suono al cervello. Quando queste cellule vengono danneggiate o distrutte, la capacità di sentire viene compromessa, portando a una perdita dell’udito permanente. L’intensità del suono e la durata dell’esposizione sono i due fattori chiave che determinano la gravità del danno.

 

Quando si parla di danni all’udito, non ci si riferisce solo alla perdita della capacità uditiva, ma anche ad altri disturbi, come gli acufeni.

 

In ogni caso, quando il rumore raggiunge gli 85 dB, come nel caso del traffico intenso, nel lungo periodo può verificarsi una perdita uditiva progressiva e, talvolta, irreversibile. 

 

Invece, superando i 100 dB, come quando si ascolta musica in cuffia ad alto volume o quando si è esposti al livello sonoro di una discoteca, il rischio di danni all’udito aumenta significativamente già dopo 15 minuti.

 

Raggiungendo i 120 dB, come quelli sprigionati da una sirena ravvicinata, il danno all’udito può avvenire anche in pochi istanti e manifestarsi con un intenso dolore all’orecchio. A 140 dB, l’onda d’urto sonora può invece causare danni seri, come perforazione del timpano e perdita permanente dell’udito. Se poi vengono superati i 140 dB, il danno è istantaneo e irreversibile.

 

È evidente, quindi, che essere consapevoli dei livelli di esposizione al rumore è essenziale per capire quando è necessario adottare le più adeguate contromisure.

 

Prevenzione uditiva: otoprotettori e misura del rumore

 

La scala dei decibel, oltre a misurare l’intensità del suono, ci serve anche per valutare la capacità uditiva:

  • da 20 a 40 decibel: perdita uditiva lieve
  • da 41 a 60 decibel: perdita uditiva moderata
  • da 61 a 80 decibel: perdita uditiva grave
  • oltre 81 decibel: perdita dell’udito molto grave o sordità

 

Preservare l’udito è possibile adottando alcuni accorgimenti e facendo prevenzione.

Chi lavora in ambienti molto rumorosi, in cui vengono raggiunti o superati gli 85 dB, dovrebbe sempre utilizzare otoprotettori su misura, che permettono di sentire le voci e i suoni circostanti, ma attenuano i rumori più intensi e dannosi.

 

Quando si ascolta la musica in cuffia, poi, è bene adottare la regola del 60/60, ovvero non superare il 60% del volume per più di 60 minuti consecutivi. Rimane inteso che, quando possibile, bisogna evitare i luoghi molto rumorosi e, qualora non sia possibile, rimanerci lo stretto indispensabile.

 

Inoltre, è utile sapere che per monitorare il livello sonoro, esistono apposite app, che permettono di misurare i decibel e capire quando la situazione può essere pericolosa.

 

Infine, ma non meno importante è la prevenzione. Soprattutto se rientri in una delle categorie a rischio, programma regolarmente un test dell’udito per monitorare la tua salute uditiva e poter agire tempestivamente in caso di problemi.

 

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