L'Otorino Risponde

DOMANDA: Ho sentito parlare di esostosi del condotto uditivo. Vorrei sapere che cosa sono, quali sono le cause per cui si possono formare e se esiste una soluzione parziale o completa di questa patologia.

RISPOSTA: L’esostosi del condotto uditivo esterno consiste in una piccola escrescenza ossea, delle dimensioni di poco meno di un chicco di riso, che si localizza sulla parete del condotto uditivo esterno, nelle...

RISPOSTA: L’esostosi del condotto uditivo esterno consiste in una piccola escrescenza ossea, delle dimensioni di poco meno di un chicco di riso, che si localizza sulla parete del condotto uditivo esterno, nelle vicinanze della membrana timpanica. Più spesso l’unica, più raramente ve ne possono essere due o tre distribuite sulla circonferenza del condotto. La neoformazione non è maligna, e si osserva con maggior frequenza in professionisti subacquei per cui si ritiene che un fattore favorente possano essere gli squilibri di pressione che si verificano in quella sede. Non produce nessun disturbo se non quando impedisca l’uscita spontanea del cerume, o quando favorisca lo sviluppo e la persistenza di infiammazioni cutanee locali, o quando le esostosi occludano completamente il condotto provocando una sordità trasmissiva. In questo caso la soluzione è l’asportazione chirurgica, intervento specialistico che contempla la ricalibrazione del condotto uditivo osseo e la sua riepitelizzazione.

DOMANDA: Buongiorno, mia figlia di 11 anni soffre da due anni di acufeni. inizialmente erano continui, abbiamo fatto visite e test all’ospedale, che non hanno evidenziato nulla di particolare e i dottori non sapevano come aiutarla, ci hanno detto che non avevano mai avuto casi di acufeni nei bambini, nel frattempo con una seduta di agopuntura abbiamo arginato il problema. Gli acufeni però persistono e si ripetono settimanalmente. Ho letto che a lungo andare potrebbero anche danneggiare l’udito. Saprebbe indicarci uno specialista del settore che possa fare una valutazione ed aiutarci a tenere sotto controllo il problema? Grazie

RISPOSTA: La presenza di acufeni in età pediatrica è una evenienza rara. Tra le cause organiche si possono citare forme di ipoacusia acquisita (ad esempio da farmaci ototossici) o più raramente patologie...

RISPOSTA: La presenza di acufeni in età pediatrica è una evenienza rara. Tra le cause organiche si possono citare forme di ipoacusia acquisita (ad esempio da farmaci ototossici) o più raramente patologie del sistema nervoso centrale. Se gli esami audiometrici (audiometria, acufenometria, impedenzometria e potenziali evocati del tronco) e le immagini (risonanza magnetica del tronco e dell’encefalo) non dimostrano alcunché di patologico l’orientamento diagnostico è verso una forma “funzionale”. Gli acufeni in tal caso andrebbero definiti nelle loro caratteristiche soggettive (fischi, ronzii, o suoni più strutturati) e temporali (continui, intervalli liberi, associazione ad altri sintomi come ad es. una cefalea, o motivi di stress).

DOMANDA: Buonasera, vorrei sapere se esistono nuove terapie per la cura della sindrome di Meniere. Grazie

RISPOSTA: La malattia di Meniére rientra nelle patologie ad andamento cronico, tendenti ad autolimitarsi. L’esito finale può essere una sordità grave monolaterale ed assenza di vertigine. I tentativi terapeutici farmacologici hanno utilizzato...

RISPOSTA: La malattia di Meniére rientra nelle patologie ad andamento cronico, tendenti ad autolimitarsi. L’esito finale può essere una sordità grave monolaterale ed assenza di vertigine. I tentativi terapeutici farmacologici hanno utilizzato molte decine di molecole diverse. Le maggior parte hanno mostrato risultati positivi nel 70% dei casi. Si ritiene che percentuali di quest’ordine non siano significativi nella valutazione di patologie croniche autolimitanti. Risultati probabilmente più consistenti, sono stati ottenuti con l’infiltrazione timpanica di farmaci ototossici. Si ritiene che l’azione di questi farmaci distruggendo in parte le cellule del labirinto, riduca il fattore responsabile dell’attacco di vertigine. Poiché come effetto collaterale è probabile un aumento dell’ipoacusia, questi trattamenti sono eseguiti solo dopo un’attenta valutazione del paziente.

DOMANDA: Per due settimane ho sofferto di un forte raffreddore con bronchite. Fin dai primi giorni sono diventato sordo da entrambe le orecchie, con la sensazione di averle tappate dall’esterno. A distanza di 20 giorni il naso si è riaperto, ma le orecchie rimangono tappate. Cosa devo fare?

RISPOSTA: Un’infiammazione della mucosa nasale è quasi sempre accompagnata da una infiammazione dell’orecchio medio e della tuba uditiva (canale che fa comunicare le cavità nasali posteriori con l’orecchio medio). Ciò causa un...

RISPOSTA: Un’infiammazione della mucosa nasale è quasi sempre accompagnata da una infiammazione dell’orecchio medio e della tuba uditiva (canale che fa comunicare le cavità nasali posteriori con l’orecchio medio). Ciò causa un accumulo di essudato catarrale nella cassa timpanica, cui si deve la sensazione di tappo. Talvolta occorre più di un mese perché la tuba uditiva riprenda ad aprirsi normalmente. Mucolitici per aerosol nasale possono favorire la normalizzazione.

DOMANDA: Da qualche tempo sento un ticchettio nell’orecchio destro, che dura qualche secondo, e che si ripete 3-4 volte in una giornata. Un esame audiometrico ed impedenzometrico sono risultati normali. A che cosa può essere dovuto questo disturbo?

RISPOSTA: Se l’esame impedenzometrico ha rilevato una normale funzionalità dei riflessi cocleo-stapediali il sintomo può essere causato da contrazioni involontarie dei muscoli dell’orecchio medio (mioclonie). Normalmente questi si contraggono durante la fonazione,...

RISPOSTA: Se l’esame impedenzometrico ha rilevato una normale funzionalità dei riflessi cocleo-stapediali il sintomo può essere causato da contrazioni involontarie dei muscoli dell’orecchio medio (mioclonie). Normalmente questi si contraggono durante la fonazione, la deglutizione, o ascoltando suoni molto forti. Talvolta possono contrarsi “autonomamente”, un fenomeno simile alle mioclonie palpebrali, senza che siano ben chiare le cause. Spesso questi disturbi rispondono bene ad un breve ciclo di ansiolitici. Se persistono può essere indicato un approfondimento diagnostico (potenziali uditivi evocati, risonanza magnetica tronco-encefalica, consulenza neurologica).

DOMANDA: A mio nipote di 6 anni lo specialista otorino ha riscontrato un “otite sierosa bilaterale”. Per guarirlo ha consigliato un piccolo intervento per applicare dei tubetti attraverso le membrane timpaniche. Di che cosa si tratta più precisamente, ci possono essere complicazioni?

RISPOSTA: L’otite sierosa è molto frequente nei bambini, e si tratta di un accumulo di secrezione siero-mucosa nella cassa timpanica, mentre la membrana timpanica resta integra. Questa condizione è frequente in bambini...

RISPOSTA: L’otite sierosa è molto frequente nei bambini, e si tratta di un accumulo di secrezione siero-mucosa nella cassa timpanica, mentre la membrana timpanica resta integra. Questa condizione è frequente in bambini con ipertrofia adenoidea o con allergie nasali. Essa comporta una perdita uditiva di 25-35 dB, che se persistente può causare problemi di ascolto soprattutto a scuola. L’apposizione di drenaggi (i tubetti), indicata nelle forme più resistenti alle terapie mediche, serve per far uscire la secrezione dalla cassa timpanica e per arearla, in modo da ricuperare la perdita uditiva. Quando la tuba uditiva riprende la sua funzione di areazione della cassa timpanica i tubetti possono essere rimossi. I fori prodotti nella membrana timpanica si cicatrizzano in una ventina di giorni.

DOMANDA: Circa 6 mesi fa, quando mi sono svegliato, mi sono accorto di essere completamente sordo nell’orecchio sinistro. Dopo una settimana, poiché la situazione non cambiava mi sono rivolto ad uno specialista il quale dopo avermi fatto un esame audiometrico mi ha detto che avevo avuto un’ “ipoacusia improvvisa” e che, dato che era passato troppo tempo, non si poteva fare niente. Che cos’è¨ un’ “ipoacusia improvvisa”? Perché non si può guarire?

RISPOSTA: Questa definizione riguarda una sordità dovuta ad una lesione dell’orecchio interno, che si instaura molto velocemente, e quasi sempre causata dall’occlusione di una delle sottili arterie che portano il sangue all’orecchio...

RISPOSTA: Questa definizione riguarda una sordità dovuta ad una lesione dell’orecchio interno, che si instaura molto velocemente, e quasi sempre causata dall’occlusione di una delle sottili arterie che portano il sangue all’orecchio interno. Le cellule dell’orecchio interno se non sono ossigenate dal sangue muoiono rapidamente, e poiché sono cellule permanenti non possono rigenerarsi. Una terapia (generalmente con cortisone) se instaurata entro 1 o 2 giorni ha una probabilità di successo nel 40-60% dei casi. L’età avanzata, il ritardo diagnostico e la presenza di fattori di rischio vascolare (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo) peggiorano la prognosi.

DOMANDA: Quando sono in vacanza al mare vado spesso in discoteca con gli amici. Perché dopo qualche ora, quando si esce, sembra di avere le orecchie tappate dall’ovatta e si sente un fischio come un treno in lontananza?

RISPOSTA: Quelli che descrive sono fenomeni legati alla sovraesposizione uditiva. Le cellule dell’orecchio interno hanno un metabolismo molto veloce, e quando sono esposte a suoni di elevata intensità e senza interruzione accumulano...

RISPOSTA: Quelli che descrive sono fenomeni legati alla sovraesposizione uditiva. Le cellule dell’orecchio interno hanno un metabolismo molto veloce, e quando sono esposte a suoni di elevata intensità e senza interruzione accumulano sostanze tossiche (radicali liberi). Queste sostanze sono responsabili del difettoso funzionamento delle cellule, che si manifesta con sordità sulle alte frequenze (sensazione di ovattamento) ed acufeni (fischio). L’esposizione al rumore da discoteca di solito provoca sintomi che passano dopo un riposo acustico di 10-14 ore. Esposizioni ripetute senza intervalli di riposo, o brevi esposizioni a suoni più intensi (per es. superiori a 110 dB) possono invece produrre sordità permanenti. Un consiglio ai frequentatori di discoteche o concerti all’aperto è di evitare di soffermarsi a lungo vicino agli altoparlanti, dove si possono avere livelli sonori decisamente pericolosi.

Dott. Silvano Prosser

Professione

  • Medico chirurgo (Università Bologna, 1972)

  • Specialista in Otorinolaringoiatria e Audiologia (Università Ferrara, 1975, 1982)

  • Medico ospedaliero Ospedale Civile Rovereto (1972-1976) e S. Camillo Trento (1976-78)

  • Medico ospedaliero e dirigente medico presso il servizio di Audiologia Arcispedale S.Anna Ferrara (1978-2003)

  • Incarico di ricerca dall’Università (2003-2013)

Insegnamenti

  • Professore presso le scuole di specializzazione medica e per tecnici di audiometria, logopedia, audioprotesi, Università di Ferrara (1978-2016)

Ricerca

  • Neurofisiologia uditiva di base e applicata alla diagnostica otoneurologica.

  • Psicoacustica applicata alle verifiche protesiche.

Pubblicazioni

  • Autore di 230 pubblicazioni di argomento audiologico di cui 160  “in extenso” su riviste nazionali e internazionali o su volumi. (elenco sul sito docente unife.it)

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