Giugno 23, 2023

La correlazione tra perdita uditiva e qualità del sonno

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Una perdita uditiva, soprattutto se di grave entità, è un disturbo che influisce significativamente sulla qualità della vita di una persona. Diversi studi hanno messo in evidenza che il calo dell’udito può avere ricadute negative anche sulla qualità del sonno e, viceversa, dormire poco e male espone maggiormente al rischio di soffrire di ipoacusia. Vediamo allora quali sono i meccanismi su cui si basa la correlazione tra sonno e udito. 

 

Come la scarsa qualità del sonno incide sulla perdita uditiva (e viceversa)

 

Secondo la ricerca Eurotrack 2022, che approfondisce la percezione dei disturbi di udito e le modalità degli interventi riabilitativi, molte persone ipoacusiche lamentano problemi del sonno. Solo il 45% degli intervistati con problemi di udito non trattati ha detto di essere soddisfatto della propria qualità del sonno. Percentuale che sale invece al 56% degli intervistati ipoacusici che utilizzano un apparecchio acustico

 

Numerosi studi scientifici, come quello pubblicato sulla rivista EAR and HEARING, hanno dimostrato infatti che le persone con una perdita uditiva sperimentano spesso disturbi del sonno, come ad esempio la difficoltà ad addormentarsi o il manifestarsi di risvegli frequenti durante la notte, vivendo così la sgradevole esperienza di un sonno non ristoratore. Allo stesso tempo, da questa e altre ricerche, è emerso come la scarsa qualità del sonno sia associata a un aumento del rischio di ipoacusia

 

Le cause della correlazione

 

Uno dei fattori principali che collega il dormire male alla diminuzione dell’udito risiede nel ruolo dell’udito stesso che agisce da regolatore del sonno. Quando dormiamo, infatti, il nostro sistema uditivo rimane attivo e svolge alcune funzioni importanti. Il cervello, ad esempio, utilizza il suono per filtrare i rumori di fondo e rilevare eventuali rumori di allarme o pericolo. Se l’udito risulta compromesso a causa di una perdita uditiva, può risultare più difficile per il cervello svolgere correttamente questo compito e di conseguenza il sonno può diventare più disturbato.

 

I recettori uditivi presenti nell’orecchio interno, inoltre, contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio del corpo e all’orientamento nello spazio. Qualsiasi disturbo nel funzionamento dell’orecchio interno può quindi compromettere l’equilibrio e la percezione spaziale, rendendo meno tranquillo e rigenerante il sonno notturno.

 

Come migliorare la qualità del sonno per prevenire la perdita uditiva

 

Avere una buona qualità del sonno diventa, quindi, uno dei presupposti per prevenire la perdita dell’udito. Ma cosa bisogna fare per dormire sogni tranquilli? Ecco qualche consiglio utile: 

 

  • cercare di mantenere una routine regolare, stabilizzando il ritmo circadiano attraverso il ciclo sonno-veglia;
  • creare un ambiente confortevole e favorevole al sonno in camera da letto;
  • evitare stimoli prima di dormire, limitando ad esempio l’esposizione a dispositivi elettronici, come smartphone, tablet o computer almeno un’ora prima di andare a letto;
  • mantenere uno stile di vita sano: l’esercizio fisico regolare, ad esempio, può favorire il sonno notturno
  • creare una routine di relax prima di dormire, caratterizzata da attività rilassanti e defaticanti, come la lettura di un libro o un bagno caldo.

 

Riconoscere i segnali precoci che anticipano la diminuzione dell’udito e cercare assistenza professionale per una valutazione specialistica, diventa fondamentale per tenere monitorata e gestire la situazione, in maniera tale da mitigarne gli effetti.

 

Se sospetti di avere una perdita uditiva, non sottovalutare il problema: prenota un controllo dell’udito gratuito e approfondito da Acustica Trentina. 

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