Settembre 12, 2022

Ipoacusia percettiva: come si diagnostica

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L’ipoacusia percettiva riguarda l’abbassamento dell’udito dovuto al malfunzionamento del nervo acustico, per questo viene anche chiamata ipoacusia neurosensoriale. Fra le cause troviamo soprattutto l’invecchiamento, l’esposizione ripetuta e prolungata a rumori forti, traumi all’orecchio, fattori ereditari e malattie infettive, come ad esempio la meningite. 

 

Il ruolo del nervo acustico

 

Il nervo acustico svolge l’importante funzione di smistare i segnali nervosi al cervello. Il nervo è composto da fibre che hanno origine dall’organo del Corti, all’interno del quale le vibrazioni sonore si ripercuoto su una membrana e stimolano le cellule sensoriali (dette cellule celiate). Le cellule stimolate, tramite il nervo acustico, comunicano con il lobo temporale del cervello e gli impulsi elettrici vengono così tradotti ed interpretati come suoni

 

Quel che viene meno nel caso di ipoacusia percettiva è proprio questo ultimo passaggio: l’impossibilità del soggetto di sentire bene può essere dovuta all’impossibilità delle aree cerebrali, deputate al linguaggio, di elaborare e comprendere i segnali ricevuti, oppure alle vie trasmissive che non riescono ad inviarli. 

 

Come si manifesta l’ipoacusia percettiva 

 

La particolarità dell’ipoacusia percettiva sta proprio nei sintomi: diversamente dalle altre tipologie di ipoacusia, i sintomi sono innanzitutto di natura neurologica e solo successivamente uditiva. La principale manifestazione dell’ipoacusia percettiva sta nella difficoltà del soggetto a comprendere il parlato, anche se inizialmente non vi è nessuna alterazione della sensibilità uditiva. 

 

Un primo test da fare è l’esame audiometrico tonale, durante il quale il paziente viene sottoposto all’ascolto di suoni acuti o gravi per valutare la soglia uditiva. Nei  casi di ipoacusia percettiva però i valori possono presentarsi normali (su questo argomento leggi anche: “Quali sono i valori di un audiogramma normale?”)

 

Per valutare meglio la presenza dell’ipoacusia percettiva, bisogna effettuare altre indagini, come l’audiometria vocale volta a stabilire la capacità dell’apparato uditivo di comprendere il parlato. Durante l’esame audiometrico vocale, vengono inviate in cuffia una serie di parole ad intensità crescente, alternando l’invio alle due orecchie.  Nel caso l’esame riscontri la presenza di ipoacusia percettiva questa può riguardare lesioni monolaterali oppure, più di rado, bilaterali, diverse a seconda del tipo e della sede del danno. 

 

Come si tratta l’ipoacusia percettiva 

 

Una volta individuata la causa, viene proposto un percorso terapeutico che spesso include la sinergia di diversi specialisti come il neurologo e il logopedista, proprio in virtù della necessità di monitorare anche gli stati cognitivi del paziente. A seconda della gravità della patologia, sarà consigliato l’utilizzo di apparecchi acustici oppure, nel caso di ipoacusia percettiva profonda, di un impianto cocleare

 

Nel primo caso, si tratta di rimedi tecnologici avanzati personalizzabili sulle esigenze del singolo paziente, che permettono di amplificare i suoni aiutando così a sentirli meglio. 

 

Nel secondo caso invece, l’impianto cocleare si sostituisce all’orecchio interno danneggiato: è infatti una sorta di coclea artificiale in grado di percepire i suoni, trasformarli in impulsi nervosi e inviarli al cervello attraverso il nervo acustico. Proprio come farebbe l’organo dell’udito originale. 

 

La qualità e la velocità della riabilitazione uditiva dipendono molto dalla tempestività della diagnosi. Per questo è estremamente importante sottoporsi a specifici test dell’udito. 

 

Se sospetti che un tuo caro possa soffrire di ipoacusia, non esitare a prenotare un controllo dell’udito completo e gratuito in una delle sedi di Acustica Trentina, presenti in tutto il territorio. 

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