Giugno 30, 2021

Ipoacusia moderata: quando l’apparecchio diventa necessario

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L’ipoacusia è il termine medico per indicare una perdita dell’udito che, a seconda della gravità, può essere suddivisa in quattro livelli: lieve, moderata, grave e profonda. L’uso dell’apparecchio acustico diventa necessario già a partire da un deficit uditivo lieve, ma è quando la perdita è di entità moderata che l’uso dell’apparecchio acustico diventa una scelta non più rimandabile. Vediamo perché. 

 

Come viene definita l’ipoacusia moderata? 

 

Dal punto di vista audiometrico, l’entità dell’ipoacusia viene misurata attraverso un audiogramma, che è uno dei diversi test ai cui un tecnico specializzato sottopone il paziente durante una valutazione completa dell’udito. Si parla di ipoacusia moderata quando la perdita dell’udito è compresa tra i 40 e i 69 decibel. Per avere un ordine di grandezza basti sapere che una normale conversazione tra due persone in un contesto tranquillo si aggira attorno ai 50-60 decibel. 

 

Ciò vuol dire che chi ha una perdita uditiva considerata “moderata” ha difficoltà a comprendere parti intere di un discorso pronunciato da un interlocutore che non si trova di fronte, ma alle spalle o in un’altra stanza. Questo perché il soggetto ipoacusico se ha l’interlocutore di fronte cerca di compensare la comprensione del parlato attraverso la visione del labiale, che lo aiuta ad intuire le parti poco comprensibili all’orecchio. In questi casi è già necessario ricorrere ad un apparecchio acustico. 

 

L’ipoacusia moderata, inoltre, si manifesta in maniera lenta e progressiva tanto che chi ne soffre, abituandosi lentamente al depotenziamento della propria capacità uditiva, può anche non rendersi conto in modo netto della proprio deficit per molti anni. 

 

 

A cosa è dovuta l’ipoacusia moderata? 

 

Le cause dell’ipoacusia possono essere molteplici. I casi di perdita uditiva moderata sono legati principalmente all’invecchiamento. A soffrirne maggiormente infatti sono le persone anziane per il progressivo invecchiamento delle cellule ciliate dell’orecchio interno.

 

L’invecchiamento delle cellule è un fenomeno naturale nell’organismo umano. Le cellule ciliate, in particolare, solo le cellule deputate alla funzione uditiva e hanno il delicato compito di catturare i suoni e di trasmetterli al cervello sotto forma di impulsi nervosi. 

 

Quando però le cellule ciliate invecchiano si danneggiano o diminuiscono di numero e non sono più in grado di trasmettere le informazioni sonore. Oltre all’invecchiamento, il loro danneggiamento può anche avvenire a seguito di un trauma acustico. 

 

 

Trattamenti per l’ipoacusia moderata

 

Allo stato attuale non esiste alcun trattamento chirurgico per ripristinare le cellule ciliate danneggiate. Diversi studi scientifici e di laboratorio sono stati condotti per trovare il modo di rigenerare le cellule ma ancora nessuna applicazione clinica è stata sviluppata per il trattamento dell’ipoacusia attraverso il ripristino di queste cellule.

 

Uno studio interessante su questo tema è quello condotto da alcuni scienziati all’interno del progetto “GRNHairCell”, finanziato dall’Unione Europea, in cui è stato proposto di utilizzare le cellule staminali embrionali come piattaforma per studi in vitro sull’orecchio interno. Lo studio ha individuato una proteina che interverrebbe nel meccanismo di generazione delle cellule ciliate. Tuttavia la sua capacità rigenerativa risulta ancora limitata e lontane sembrano essere le sue applicazioni cliniche. 

 

L’unico trattamento attualmente possibile per l’ipoacusia moderata è quello che prevede il ricorso agli apparecchi acustici.

 

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