Giugno 20, 2020

Apparecchi per udito: come superare le resistenze

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L’utilizzo di apparecchi per udito si scontra ancora oggi con molte resistenze. Prima fra tutte quella dello stigma sociale. Non è affatto raro che chi soffre di una perdita uditiva, anche importante, si rifiuti di sottoporsi a un controllo

 

È una reazione molto comune, ma è importante per chi gli sta accanto non sottovalutare il problema e indirizzare nel modo giusto la persona ipoacusica ad intraprendere un percorso riabilitativo.  

 

Cosa comporta non usare gli apparecchi per udito? 

 

Le statistiche sull’utilizzo degli apparecchi acustici ci dicono che tra il momento in cui sorgono i primi problemi uditivi e la decisione di ricorrere agli apparecchi trascorrono tra i 7 e i 10 anni

 

È un ritardo preoccupante soprattutto in virtù del fatto che l’abbassamento dell’udito è un processo progressivo, che generalmente peggiora con il passare del tempo. Se nelle prime fasi la perdita non sconvolge il normale svolgersi della attività quotidiane, con gli anni, se non si ricorre all’utilizzo di una protesi acustica, gli effetti sulla qualità della vita diventano non trascurabili: difficoltà ad interagire con gli altri, declino cognitivo, irascibilità, propensione all’isolamento e alla depressione. 

 

Senza considerare che un’ ipoacusia non trattata dà, nel tempo, effetti più evidenti e visibili della condizione ipoacusica, che non se si indossasse una protesi acustica. Questo perché senza l’utilizzo di una correzione la capacità percettiva del cervello diminuisce e anche il parlato diviene meno comprensibile.  

 

A cosa si deve lo scarso utilizzo degli apparecchi? 

 

Un altro dato allarmante riguarda gli utilizzatori di apparecchi acustici in Italia. Su 7 milioni di persone che soffrono di un calo dell’udito solo un milione fa ricorso all’apparecchio. Ma a cosa è dovuta questa resistenza? I fattori sono diversi.

 

  • Da un lato c’è il ruolo giocato dalla scarsa prevenzione e sensibilizzazione sul tema, molte persone non conoscono le conseguenze che la perdita uditiva può avere se ignorata a lungo; 
  • Si conosce poco la figura dell’audioprotesista in quanto operatore sanitario, mentre ad esempio si ha una conoscenza più consapevole del ruolo dell’oculista.
  • L’apparecchio acustico è connotato negativamente anche dal punto di vista estetico. L’immagine comune che ancora se ne ha, è quella di dispositivi ingombranti e molto visibili.  
  • Fattore economico. Un’altra barriera è il prezzo degli apparecchi acustici percepito come elevato. Ci sono in realtà diversi modi per ammortizzare i costi con convenzioni e  agevolazioni economiche del sistema sanitario per chi ne ha diritto. 
  • Ad incidere maggiormente è la persistenza dello stigma sociale, cioè una connotazione negativa attribuita ad una certa caratteristica della persona, in questo caso la sordità.

 

L’ultimo punto è quello più difficile da superare. Sull’utilizzo degli apparecchi per l’udito si percepisce ancora molto imbarazzo e vergogna, soprattutto perché si collega l’utilizzo di audio protesi alla condizione di invecchiamento, che molte persone rifiutano. 

 

Cosa puoi fare tu? Quali argomenti utilizzare? 

 

La perdita di udito non riguarda solo il soggetto che ne soffre, ma anche il contesto sociale e familiare in cui è inserito. L’utilizzo degli apparecchi per l’udito non solo migliora la vita della persona che li indossa, ma anche di chi gli sta attorno.

 

Vedere un proprio caro isolarsi o non riuscire a vivere più con serenità situazioni quotidiane è fonte di preoccupazione, stress, tensioni e incomprensioni, soprattutto all’interno della famiglia. 

Non è certamente semplice superare le convinzioni e le barriere descritte sopra. Ma convincere chi ha una perdita uditiva a rivolgersi a degli esperti è la cosa giusta da fareCi sono diversi modi per aiutare una persona a rendersi conto che sta subendo una perdita uditiva e convincerla a ricorrere agli apparecchi: 

 

  • fare notare, ma con sensibilità e senza nervosismo le occasioni in cui bisogna ripetere una frase o una parola per essere capiti 
  • fare un paragone con correzioni connotate in modo neutro, come gli occhiali. 
  • ricordare che la tecnologia oggi è riuscita a realizzare protesi sempre più piccole con una manutenzione ancora più ridotta
  • consultare insieme materiale illustrativo che spieghi i vantaggi delle protesi acustiche. 
  • pianificare e partecipare alla visita dall’audioprotesista insieme.
  • capire le sue preoccupazioni e far leva sugli elementi (es.vergogna, prezzo, disinformazione…) che possono facilmente trovare una risposta (apparecchi acustici invisibili, agevolazioni economiche, dati e statistiche)
  • provare a far introdurre il discorso da una persona terza e imparziale 

 

Sollevare la questione inizialmente può essere molto difficile e le reazioni possono essere molto dure. Il rifiuto agli apparecchi è una risposta normale, ma il tuo sostegno a lungo termine può fare la differenza, per migliorare la vita di chi vuoi bene. 

 

Da Acustica Trentina trovi professionisti in grado di dare tutto il supporto necessario a chi sperimenta problemi di udito. Mettiamo al centro la persona, prima che il problema. Contattaci per un consulto o prenota un appuntamento in una delle nostre sedi.  

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