
Novembre 5, 2024
Gonfiore all’orecchio: perché viene e come curarlo?
Quando si parla di gonfiore all’orecchio generalmente si intende un rigonfiamento che può presentarsi dietro l’orecchio, al suo interno o sul padiglione auricolare, ovvero esternamente.
Sebbene non sempre sia segnale di qualche disturbo importante, questo rigonfiamento può causare diversi fastidi. In alcuni casi, può manifestarsi anche con un dolore tale da rendere difficile svolgere semplici azioni come parlare o masticare.
Capire la causa del gonfiore all’orecchio, quindi, è essenziale per scegliere il trattamento più adeguato, che possa restituire in breve tempo benessere e serenità.
Gonfiore all’orecchio: le cause
L’origine del gonfiore all’orecchio può avere diverse cause, alcune più serie che richiedono un intervento medico tempestivo, altre più comuni, che talvolta si risolvono in modo del tutto spontaneo. Tra le cause di natura patologica ricordiamo:
- la mastoidite: un’infiammazione dell’osso mastoideo che è spesso la conseguenza di un’infezione all’orecchio medio non trattata adeguatamente;
- la parotite: conosciuta anche come “orecchioni”, è una malattia infettiva che colpisce le ghiandole parotidi, causando gonfiore sotto l’orecchio e dietro alla mandibola. In questo caso, il gonfiore si manifesta sia all’interno che all’esterno dell’orecchio;
- l’otite media: molto comune sia negli adulti sia nei più piccoli, è un’infezione che provoca un aumento di secrezioni che causano un tipico gonfiore all’orecchio.
Oltre a queste cause di natura più seria, il gonfiore può essere provocato da fattori più innocui, come lipomi o cisti. In questi casi, il sintomo si manifesta sotto forma di una piccola pallina dietro l’orecchio, che può essere facilmente rimossa da uno specialista.
Orecchio gonfio: quali sintomi tenere sotto controllo?
Se il gonfiore all’orecchio è già di per sé il sintomo di qualche problematica in corso, questo disturbo può portare con sé anche ulteriori fastidi, che non vanno mai sottovalutati.
Oltre all’orecchio gonfio, infatti, in alcuni casi può comparire un indolenzimento, che può andare da leggero ad intenso. In caso di otite, ad esempio, il dolore è quasi sempre presente e richiede un intervento farmacologico immediato.
Un altro sintomo frequente è la sensazione di pressione o gonfiore all’interno dell’orecchio, come se fosse “tappato”. Questo si verifica soprattutto quando c’è un accumulo di liquidi nell’orecchio medio o un’infiammazione della tromba di Eustachio, che è il condotto che collega l’orecchio alla gola.
Inoltre, molte persone con gonfiore all’orecchio sperimentano anche una diminuzione temporanea dell’udito, causata proprio dal rigonfiamento delle pareti interne, che mina la funzionalità uditiva.
Infine, in caso di infezione batterica, un orecchio gonfio può essere accompagnato da rossore, prurito, febbre e persino da perdita di equilibrio. Nel caso dovessi sperimentare questi sintomi, rivolgiti subito a un medico, poiché l’infezione potrebbe essere già in stato avanzato.
Trattamenti per il gonfiore all’orecchio
Nei casi di temporanea infiammazione, un rimedio semplice che può servire ad alleviare il disturbo è l’applicazione nella parte interessata di un impacco caldo.
Se invece l’orecchio gonfio è causato da un’infezione batterica, come ad esempio nel caso dell’otite acuta, allora gli impacchi caldi non basteranno. In questo caso, è necessario un consulto medico.
Se, associato al gonfiore, stai sperimentando anche un abbassamento dell’udito, prenota ora un controllo gratuito e approfondito in una delle sedi di Acustica Trentina presenti su tutto il territorio trentino. Troverai sempre professionisti qualificati pronti ad assisterti.
ATTENZIONE: le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo.
In nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Tali informazioni non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti.